I sommersi e i salvati

La giornata verrà ricordata per due eventi che non si sono nemmeno sfiorati.

Il primo è avvenuto sulla costa di Crotone, quasi Ionio, quasi Adriatico, con un barcone di migranti che è “esploso” su una secca ad appena cento metri dalla spiaggia. Il tempo era pessimo, il mare anche, la barca non aveva avuto alcun aiuto; non si saprà mai il numero dei morti, ma per ora si intuisce che sia stata una strage di donne e bambini, mentre gli altri ce l’hanno fatta.
Ci sono fotografie, livide, di lenzuola bianche sulla riva. Si sa solo che la barca veniva da Izmir e che aveva imbarcato turchi, pakistani, indiani, iraniani per un totale di 280 anime.

Dai meandri della memoria è riaffiorato un ricordo; una nave proveniente dall’Albania colò a picco il 28 marzo 1997, portando sul fondo del mare almeno cento persone. Ma allora non era stato il maltempo; lo scafo era stato speronato da una motonave della Marina Militare italiana, la Sibilla, perchè allora vigeva il blocco navale contro l’”invasione” da parte dell’Albania.
Era allora in carico il primo governo Prodi, ma il primo a recarsi sul posto e a piangere davanti alle telecamere fu Silvio Berlusconi che accusò il centrosinistra di “disumanità”.

Il relitto venne poi recuperato e una telecamera riprese pesci e cadaveri, nel silenzio mediterraneo. È una storia di ventisei anni fa.

Man mano che le ore passavano, ieri, la tragedia di Crotone lasciava il passo all’altra notizia del giorno, le Primarie del PD.

Alle 23.15  è stata annunciata a sorpresa la vittoria di Elly Schlein, che diventa la prima segretaria donna di un partito di tradizione comunista in Italia.

Tutti, quindi, hanno preso a parlare del futuro, della politica, di cosa ci attende.
Intanto il mare di fronte a Crotone si è chiuso, com’era inevitabile che fosse.

I sommersi e i salvati, insomma.