Diario di bordo

La bolla e il superbonus

Lunedì 20 febbraio 2023

Quando negli Stati Uniti scoppiò la crisi dei mutui subprime (anno 2006) che avrebbe mandato mezzo mondo in bancarotta, ricordo che le avvisaglie c’erano tutte: molti erano stupiti per il fatto che improvvisamente le banche fossero diventate troppo buone: concedevano mutui per l’acquisto di una casa anche a persone che si sapeva non avrebbero potuto ripagarlo.
Strano, no? In genere le banche ti tartassano di richieste di garanzia e da un momento all'altro una cameriera di ristorante che guadagnava 1500 dollari al mese si sentiva dire: “... però lei prende un sacco di mance, vero? Sì, sì, penso che possiamo fidarci”.
Le banche lo facevano perché gli conveniva gonfiare il loro portafoglio di crediti, così da aumentare il loro valore in borsa.
La cosa diventò una bolla gigantesca (stuoli di cameriere semplicemente smisero di pagare il mutuo) fino a che, come avviene a tutte le bolle, scoppiò.

Con il superbonus, come finirà?
A sentire il governo, il blitz che chiude i cordoni della borsa doveva essere fatto subito, per evitare un tracollo dei conti pubblici, in grado di innescare una crisi colossale.
Il meccanismo delle super-agevolazioni edilizie si era trasformato, in soli 24 mesi, in una colossale truffa cui tutti partecipavano allegramente: l’ultima variazione dello “schema Ponzi”, dal nome di Charles Ponzi, uno degli italiani più famosi al mondo, che fece vedere al mondo quanto sia facile truffare le masse.

Per quanto riguarda la casa, poi, l’Italia non si smentisce.
D’altronde, il cemento era l’unico insegnamento economico e politico di Silvio Berlusconi: “quand le batiment va, tout va”. Costruite, ripittate, abusate, truffate, cementificate, fate debiti, comprate, vendete, evadete, non rispettate le regole, fate fare i lavori alla ditta che costa meno, anche se è della mafia – anzi: soprattutto se è della mafia! - fregatevene dell’ambiente, delle perizie, dell’antisismica, dei Verdi che mettono solo ostacoli…

Sembra di capire che il governo Meloni abbia questo super-macigno addosso.

E domani la premier va a Kiev, nella peggiore delle situazioni.
Accompagnata dal sospetto, sia sul fronte interno che su quello internazionale.

L’Ucraina ha molti problemi ma, per sua fortuna, non quello della bolla edilizia. 

Per approfondire

Lo schema Ponzi. Romanzo di una truffa

Di Paolo BernardelliFilippo Mazzotti | Piemme, 2021

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