Oops! I've Don it again!

È tornato? Sì, ma questa volta può essere un bel regalo per la democrazia.

Stiamo parlando di Donald Trump che sabato scorso, alla conferenza CPAC dei conservatori repubblicani (Conservative Political Action Conference, una piattaforma che appena due anni fa si è spellata le mani per la nostra Giorgia Meloni), ha annunciato la sua candidatura per il 2024 alla presidenza degli USA (e correrà anche se imputato per il colpo di stato del 6 gennaio 2021).

E questa non sarebbe una bella notizia, perché, come ripete il ritornello, “…a volte ritornano”.
Ma la cornice in cui l’annuncio è arrivato lascia ben sperare: meno gente del previsto, molti meno soldi raccolti, il colosso Fox News che snobba l’evento... 
Ad ascoltare, rapiti, le fantasie del grande perdente (“Io sono l’unico che può fermare la terza guerra mondiale, io vado d’accordo con Putin e posso fare la pace in un giorno…”), in prima fila c’era una bella galleria di zombie: dallo sconfitto brasiliano Jair Bolsonaro, al famigerato inglese Nigel Farage (l’inventore della Brexit), al para-nazista Steve Bannon, alla ineffabile seguace di QaNon Marjorie Taylor Green, nuova stella dei repubblicani alla Camera.

Difficile che Trump vada lontano.
Questa volta, per raggiungere la nomination dovrebbe battere un avversario giovane e ben fornito di quattrini come il governatore della Florida Ron De Santis.
Difficile anche che possa tornare indietro: se lo facesse lo aspettano la bancarotta e la galera. E dunque? Una possibilità è che i repubblicani scelgano un altro candidato (l’ex ambasciatrice all’Onu Nikki Haley è già scesa in campo; De Sanctis e Mike Pompeo sono prossimi a farlo) e che Trump, semplicemente, perda.  
A questo punto, difficile che possa rinunciare, e allora potrebbe fare l’errore fatale: correre come terzo uomo. E questa sarebbe una vera benedizione per Joe Biden.

Resta da vedere quali alleati internazionali il candidato Trump potrà avere, oltre a Putin; ma questo dipenderà dalla durata della guerra in Ucraina.
Anche in Italia, dove il centrodestra era tutto trumpista, arriverà presto il momento delle scelte.