Da bambina le dicevano che parlava troppo veloce, allora ha iniziato a leggere, ma divorava un libro dopo l’altro finché non si è ritrovata a scrivere. Col tempo ha capito che quello è l’unico modo per tenere il passo con un cervello che viaggia più rapidamente di quanto non riesca a fare lei, quando sente l’impellente bisogno di prendere un aereo, o di acquistare il biglietto di un concerto. D’altronde, non è un viaggio anche quello?