Consiglio d'autore

Nando dalla Chiesa consiglia Buchi bianchi di Carlo Rovelli

recensioni Nando dalla Chiesa Carlo Rovelli

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Coraggio espressivo, maestria tecnica, innovazione linguistica... Quali sono le qualità di un nuovo libro che colpiscono uno scrittore? Scopriamolo assieme, in questo spazio dedicato ai consigli di lettura degli autori

Lisa Cardello

Da bambina le dicevano che parlava troppo veloce, allora ha iniziato a leggere, ma divorava un libro dopo l’altro finché non si è ritrovata a scrivere. Col tempo ha capito che quello è l’unico modo per tenere il passo con un cervello che viaggia più rapidamente di quanto non riesca a fare lei, quando sente l’impellente bisogno di prendere un aereo, o di acquistare il biglietto di un concerto. D’altronde, non è un viaggio anche quello?

Nando dalla Chiesa ce lo dice subito: i libri cui è solito leggere sono per lo più sociologici. Eppure, in occasione della nostra intervista inerente all'uscita del suo nuovo saggio La legalità è un sentimento, non può trattenersi dal consigliarci un libro incentrato sulla fisica.

O forse, riesce a vedere persino in esso un tratto socio-pedagogico che solo la penna di un autore come Carlo Rovelli riesce a tracciare.

Buchi bianchi Di Carlo Rovelli;

«Non lo so se l’idea che i buchi neri finiscano la loro lunga vita trasformandosi in buchi bianchi sia giusta. È il fenomeno che ho studiato in questi ultimi anni. Coinvolge la natura quantistica del tempo e dello spazio, la coesistenza di prospettive diverse, e la ragione della differenza fra passato e futuro ».

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Buchi bianchi (che abbiamo approfondito con l'autore nella nostra imperdibile intervista qui) è un libro scritto dal fisico teorico Carlo Rovelli, già conosciuto e benvoluto grazie ai suoi Sette brevi lezioni di fisica e L'ordine del tempo.

Perché benvoluto? Nando dalla Chiesa è riuscito a riassumere in poche parole il motivo.

“

Mi piace quella capacità pedagogica di prendere il lettore per mano e di portarlo gradualmente a capire cose che hanno una difficoltà, dal punto di vista dello studio, enorme

Nando Dalla Chiesa

Quanti di noi, al solo leggere la parola "fisica", commenterebbero immediatamente con uno spontaneo: "Ah non ci ho mai capito nulla"?

Ecco, con Carlo Rovelli avviene la magia: d'un tratto, anche il concetto più complicato assume un senso. Lo comprendiamo e sì, ne rimaniamo pure affascinati.

I misteri del tempo, dello spazio, delle stelle, dei buchi neri e dei buchi bianchi, vanno oltre la nostra immaginazione, ma non possiamo negare che siano fenomeni enigmatici in grado di attirare la nostra attenzione in un modo che, Rovelli, riesce a trasformare in conoscenza.

In Buchi bianchi, i concetti fondamentali relativi ai buchi neri diventano accessibili anche ai non esperti.
Partendo da una panoramica della storia scientifica che ha portato alla scoperta dei buchi neri, l'autore procede a spiegare la teoria della relatività generale di Einstein, fondamentale per la comprensione di questi oggetti celesti.

Il libro ci porta in viaggio, perché è così che ne scrive il fisico stesso, quasi come una sorta di diario di bordo mentre ci addentriamo nei meandri di un buco nero, nel quale la gravità estrema curva lo spazio, il tempo e l'orizzonte degli eventi. Una sorta di punto di non ritorno oltre il quale nulla può sfuggire alla sua attrazione.

Scopriamo qui anche il concetto di singolarità, che rappresenta il centro di un buco nero dove la densità e la curvatura dello spazio diventano infinite.

Attraverso una narrazione coinvolgente e l'utilizzo di esempi e metafore tra le quali anche il grande Dante Alighieri trova la sua collocazione, Rovelli discute anche delle implicazioni filosofiche e cosmologiche di questi fenomeni, come ad esempio il loro ruolo nella formazione delle galassie e nell'evoluzione dell'universo.

Breve ma molto intenso ed efficace, Buchi bianchi offre al lettore una grandiosa opportunità di esplorare questi misteriosi oggetti celesti e le loro implicazioni nella nostra comprensione dell'immenso, attraente e - perché no, anche temibile - universo.

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