Consiglio d'autore

Paolo Castaldi consiglia Fuga a Est di Maylis De Kerangal

Paolo Castaldi, venuto a parlarci del suo nuovo libro scritto e disegnato a quattro mani con Boris Battaglia, non ha molti dubbi, quando gli chiediamo di consigliarci un libro di narrativa che l'abbia appassionato negli ultimi tempi. Il libro, è lesto a rispondere Paolo, è scritto dalla scrittrice francese Maylis De Kerangal ed è tradotto in Italia da Feltrinelli con il titolo Fuga a Est. Possiamo dire fra l'altro che Castaldi ha dimostrato una volta di più la grande sensibilità che gli conosciamo, puntando già dal giugno scorso su un titolo vincente in tempi "non sospetti": infatti il libro di De Kerangal è stato eletto dal New York Times fra i dieci migliori romanzi del 2023 nella classifica con cui il grande quotidiano statunitense punta ogni dicembre i suoi potenti riflettori sui titoli usciti nell'anno che sta per concludersi.

Fuga a Est
Fuga a Est Di Maylis De Kerangal;

Sulla Transiberiana, Alëša ed Hélène, due sconosciuti, sognano la fuga. Lui, russo, vuole fuggire da quel treno e dal suo destino di coscritto che lo porta in una Siberia da incubo, un incubo fra bruti che hanno già cominciato a vessarlo. Per lei, francese, che scappa da Anton, l’amante seguito fino a Krasnojarsk, il treno diretto verso un altrove sconosciuto è speranza di liberazione.

Una storia tanto breve quanto intensa (e sì, anche autoconclusiva), che condensa i tratti più profondi dell'esistenza umana in poche pagine.

Siamo sulla Transiberiana, il treno che attraversa gli immensi spazi della Russia creando un passaggio fra i gelidi paesaggi della Siberia, simbolo di ignoto e avventura, ed arrivando fino a Vladivostok, estrema propaggine asiatica di quel gigantesco paese.

Il primo protagonista di questo romanzo è Alësa, ragazzo di 20 anni che troviamo sul treno in partenza da Mosca insieme ai suoi commilitoni. Ciò che lo aspetta è la Siberia, luogo ignoto, inospitale, freddo.
Mentre guarda fuori dal finestrino, non vede altro che un futuro di paura e vessazioni, che due compagni di viaggio non vedono l'ora di fargli sperimentare non appena il treno è partito.

Su quello stesso treno, a poca distanza, c'è Hélène, giovane donna francese intenzionata a lasciarsi alle spalle l'amante russo che non riconosce più come l'uomo che ama. Diretta a Vladivostok, non sa cosa sarà della sua vita.

Un libro che mi è piaciuto tantissimo: breve e che racconta la fuga di due persone che viaggiano assieme ma con motivi molto simili, spinte a fuggire verso Est

Paolo Castaldi

La soluzione per entrambi è una sola: la fuga

Il treno tesse come un ago il fil rouge del loro destino: Alësa, deciso a sottrarsi al suo futuro da soldato nella sperduta landa ghiacciata, piomba nello scompartimento di Hélène, seduta in prima classe. Lei lo accoglie. Senza proferire parola. 

Non è necessaria alcuna lingua, a loro, per comunicare: in un gioco di sguardi, gesti e intesa, il silenzio diventa il più nitido dei linguaggi. 

Ad aiutare Alësa nel suo intento troviamo anche due figure inaspettate: donne che portano le vesti di assistenti di viaggio in servizio sul treno, ma che di quelle vesti approfittano per trafficare e scambiare merci tra le due terre collegate dalla Transiberiana.

Cosa succederà, però, quando il sergente Letchov si accorgerà dello zaino abbandonato dal giovane soldato?

I paesaggi russi al di fuori delle carrozze lasciano spazio pian piano alle lande desolate della Siberia, diventando cornice di quella che diventa una vera e propria caccia al disertore

Quale sarà il destino che attende i due personaggi?

Paolo Castaldi, sensibilissimo narratore per immagini e parole, non esita nell'invitarci a salire su quel treno e diventare parte della storia narrata da Maylis de Kerangal. Paesaggio dopo paesaggio, silenzio dopo silenzio. Fino all'ultima fermata.

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