Mercoledì 15 marzo 2023
Ieri, sul mio feed Facebook è comparso questo manifesto.
Si convoca un’assemblea cittadina a Palermo per il prossimo 21 marzo.
Tema: lo smantellamento del sistema sanitario nazionale. Un tema di cui - forse troppo tardi e troppo poco – si comincia a discutere anche in sede politica.
Ma più interessante è la firma di chi convoca l’assemblea cittadina: la “rete degli ambulatori popolari”. Chi sono?
Sono in grado di darvi alcune notizie: si tratta di una ventina di medici, la maggior parte in pensione, ma altri in servizio che offrono il loro tempo su base volontaria e gratuita all'assistenza di persone tra le più povere, nei quartieri abbandonati di Palermo da Borgo Vecchio allo Zen fino a Sant’Erasmo.
Agiscono in strutture basiche messe a loro disposizione da centri sociali e usano attrezzature fornite loro da filantropi o donatori privati.
Cosa fanno, in particolare? Visite cardiologiche e visite ginecologiche (hanno buoni apparecchi per ecografia), ad esempio. Ma sono anche disponibili, su appuntamento, per visite specialistiche. Agli “ambulatori popolari” fanno riferimento migliaia di cittadini, che non riescono ad usufruire del servizio pubblico o non hanno i soldi per pagare un servizio privato. E - dicono loro che hanno il polso della situazione – quello che era un mondo di sofferenze di poverissimi, è diventato ora anche terreno calpestato della classe media, perché le liste d’attesa sono troppo lunghe e i ticket sono troppo alti.
Come tutti ormai sanno, il Covid ha messo a dura prova il nostro servizio sanitario pubblico, dimostrandone guasti nell’impianto e ipocrisie diffuse.
Sul mondo medico e infermieristico è poi arrivata una crisi esistenziale, che provo qui a riassumere in due parole: il “pubblico” non riconosce la fatica e l’impegno profuso – e le statistiche dei morti durante l’epidemia lo provano – e quindi si ritirano, oppure cercano riparo nel settore privato, che paga, precariamente, un po’ di più.
Ai nostri attuali governanti, il Covid non sembra aver insegnato niente: la necessità di una maggiore medicina preventiva, di una medicina territoriale, di investimenti, di assunzioni, di spesa pubblica, sembrano lettera morta.
Lo spazio lasciato alla medicina privata, invece, aumenta a dismisura.
Per cui, grazie a tutti i medici volontari di Palermo e ai tanti altri che agiscono in molte parti d’Italia.
Suvvia, Elly Schlein: dovrebbe essere pane tuo!
Di
| Einaudi, 2019Di
| Rizzoli, 1990Di
| Alba Edizioni, 2020Di
| Feltrinelli, 2022Potrebbero interessarti anche
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