Diario di bordo

Trump, sta arrivando la resa dei conti? 

Venerdì 10 giugno

Sono da voi, in Italia, le tre del mattino. Ho appena di finire di guardare sulla rete ABC, la prima seduta degli “hearing” della commissione d’inchiesta dalla Camera sui “fatti” del 6 gennaio 2021, che – in caso ci fossimo dimenticati (di questi tempi ci si dimentica in fretta, vero?) – fu un tentativo di colpo di stato per sovvertire la democrazia americana. Istigatore, organizzatore, finanziatore, l’ex presidente Donald Trump. Credo che siamo in 20 milioni a guardare, uno di quei casi in cui noi spettatori siamo chiamati a sentirci parte della storia, una storia che avviene sotto i nostri occhi…

Non c’è nulla come la realtà ad essere spettacolare.
E in questo la democrazia americana è sempre stata all’altezza della sua fama. Dichiara subito le sue intenzioni: attraverso testimonianze, filmati e ricostruzioni intende provare che l’assalto al Campidoglio fu una “conspiracy”. Parla il presidente della Commissione, Bennie Thompson, deputato democratico, afroamericano del Mississippi, 74 anni (“nella mia storia ci sono la schiavitù, il Ku Klux Klan, i linciaggi”, così si presenta); la vicepresidente Liz Cheney, la repubblicana “ribelle”. Una signora bionda in un tailleur azzurro, con gli occhiali, che Trump ha addirittura minacciato di morte, per essersi messa contro di lui. Si rivolge al suo partito: “Riflettete. Prima o poi Trump passerà; ma il vostro disonore per averlo difeso resterà”.
La signora Cheney è oggi la donna più coraggiosa d’America. Ha 56 anni, conservatrice, figlia del famigerato vicepresidente Dick Cheney, quello che organizzò la grande impostura della invasione dell’Iraq.

La prima seduta teletrasmessa è stata emozionante: documenti visivi mai visti prima, una donna poliziotto resa invalida dai manifestanti (“sono stata intossicata da uno spray, sono svenuta, calpestata, le ultime immagini che ho visto erano i miei colleghi coperti di sangue e di vomito”). Ci sono state altre testimonianze importanti, la prova che la violenza era organizzata e che l’obiettivo “da impiccare” era il vicepresidente Mike Pence.
Un momento agghiacciante: Trump viene informato dei propositi dei suoi e commenta: “… impiccarlo? Mi sembra una buona idea. Se lo merita”.  

Questo è quello che l’America ha cominciato a vedere. Andrà avanti per un mese…. Chissà dove sarà Trump, tra un mese. E Putin, che era il suo amichetto.

E noi, peraltro...

   

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