Martedì 23 maggio 2023
Leggo sul Corriere della Sera, a proposito del processo in corso sul crollo del Ponte Morandi di Genova.
Sommario: “L’ex AD di Edizione Holding (proprietà Benetton) dichiara: «Emerse che la struttura aveva un difetto originario di progettazione e che era a rischio di collasso. Avevo l’impressione che nessuno controllasse. Perché non ho parlato? Forse temevo di perdere il lavoro».
«Chiesi se ci fosse qualcuno che certificasse la sicurezza e Riccardo Mollo mi rispose “ce la autocertifichiamo”. Non dissi nulla e mi preoccupai. Era semplice: o si chiudeva o te lo certificava un esterno. Non ho fatto nulla, ed è il mio grande rammarico».
È questa la dichiarazione choc resa da Gianni Mion ex AD della holding dei Benetton Edizione, ex Consigliere di Amministrazione di Aspi e della sua ex controllante, Atlantia, al processo per il crollo del ponte Morandi. Mion lo ha detto riferendosi ad una riunione del 2010, ovvero otto anni prima del crollo”.
Otto anni, aspettando che alla fine il ponte crollasse, come era stato previsto.
Ecco, noi che siamo in cerca sempre della verità; ecco, noi che ci apprestiamo a celebrare il 31esimo anniversario della strage di Capaci… Ecco che arriva un uomo che dice la verità: sapevamo che sarebbe successo, abbiamo taciuto per viltà, o anche solo per difendere il posto di lavoro.
Spesso le cose sono più semplici di come le avevamo immaginate.
Di
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