Bassa marea

L'arrocco 

I sospetti che qualche campione di scacchi ricorresse a trucchi per battere gli avversari non sono nuovi

Come si fa a imbrogliare in una partita di scacchi?
Il quesito è tornato di attualità dopo le clamorose accuse del campione del mondo della categoria, il 31enne norvegese Magnus Carlsen, contro il 19enne americano Hans Niemann, che lo ha sconfitto a sorpresa il mese scorso in un torneo. Accuse rilanciate dallo stesso Carlsen qualche giorno fa, quando si è ritirato da un incontro online contro Niemann dopo avere fatto soltanto una mossa sulla scacchiera, dichiarando che non giocherà mai più contro di lui.

Ho già scritto recentemente di questo argomento.
Torno a parlarne perché stentavo a comprendere alcuni aspetti della polemica. I sospetti che qualche campione di scacchi ricorresse a trucchi per battere gli avversari non sono nuovi. Poteva esserci una spia tra i collaboratori dell’avversario in grado di rivelarne le strategie. Potevano essere utilizzati microfoni nascosti in un orecchio per farsi dare suggerimenti nel corso di una partita. Magari con l’aiuto dei computer. Ma tutto questo sembra da escludere con i controlli che vengono effettuati oggi. “Sono pronto a giocare anche nudo per dimostrare la mia onestà” ha dichiarato Niemann.

Ora il tam-tam delle indiscrezioni ha indicato quale potrebbe essere la tecnica dell’imbroglio.
Una teoria farsesca, ma riportata dal serissimo Financial Times, è emersa sul popolare sito online Reddit, secondo cui il giovanissimo scacchista statunitense userebbe “perle analidotate di intelligenza artificiale per ricevere istruzioni attraverso una serie di vibrazioni in codice. Tesi rilanciata da Elon Musk ai suoi 107 milioni di follower su Twitter senza giri di parole: “Il genio viene da un posto che nessuno può vedere (perché è dentro al sedere)”. Il che spiegherebbe perché Niemann è disposto a giocare senza vestiti: perfino nudo, non si vedrebbe se ha una supposta intelligente, diciamo così, infilata nel posteriore.

Vero? Falso? Di certo c’è che la prodigiosa e rapidissima ascesa del ragazzo americano, passato in pochi mesi da 400esimo a 40esimo nelle classifiche internazionali, non ha precedenti.
O è destinato a diventare il nuovo re degli scacchi, o ha trovato un sistema illegale per dare scacco matto senza farsi scoprire.

Un re non muore. Corso letterario di scacchi

Come i grandi artisti possono far risuonare la propria opera nel quotidiano, così il gioco degli scacchi si propaga al di là dell’ossessiva combinazione di case bianche e nere, parlandoci del possibile e dell’infinito, della nostalgia e del coraggio, ma soprattutto del nostro bisogno di provare a interpretare la realtà.

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