Bassa marea

Se i giovani non guardano più la televisione

La statistica non sorprende certamente chi ha figli di quell'età, i quali possono benissimo fare a meno di un elettrodomestico antiquato come la tivù, anche nelle sue più moderne versioni a grande schermo

I giovani passano davanti alla tivù, per guardare i canali tradizionali, un settimo del tempo che ci trascorrono le persone al di sopra dei 65 anni. E allora che cosa guardano, i ragazzi e le ragazze tra i 16 e i 24 anni?
Un sondaggio pubblicato dalla BBC in Inghilterra rivela che i millennials (ovvero la generazione dei nati fra la fine del ventesimo e l’inizio del ventunesimo secolo) preferiscono sintonizzarsi sui canali in streaming, come Netflix e Amazon Prime, o su brevi video postati sui social: e li guardano per lo più su personal computer, iPad o smartphone, non sul televisore.

La statistica non sorprende certamente chi ha figli di quell'età, i quali possono benissimo fare a meno di un elettrodomestico antiquato come la tivù, anche nelle sue più moderne versioni a grande schermo, sia che abitino ancora con i genitori (in tal caso si chiudono in camera propria con il telefonino o il PC), sia che vivano da soli. Per la precisione, il sondaggio indica che gli spettatori nella fascia 16-24 anni trascorrono in media appena 53 minuti al giorno davanti ai canali tradizionali, un calo di due terzi rispetto a dieci anni or sono, contro 6 ore al giorno per le persone dai 65 anni in su: il maggiore gap nelle abitudini televisive tra giovani e anziani mai registrato dall’Ofcome, l’agenzia governativa che regolamenta i media televisivi britannici. Un dato che è probabilmente simile alla situazione in altri paesi occidentali.

La tendenza verso nuove forme di intrattenimento coinvolge anche gli adulti, un terzo dei quali nel Regno Unito guarda regolarmente video di 10 minuti o meno, percentuale che sale al 65 per cento per i giovani tra 16 e 24 anni e al 90 per cento circa per quelli tra i 15 e i 17 anni, questi ultimi suddivisi tra YouTube, Instagram e TikTok. Nel giorno in cui una delle più grandi audience globali della storia si riunisce davanti alla tivù per i funerali della regina Elisabetta, è bene ricordare che i giovani – e di conseguenza il futuro – sono da un’altra parte.

Storia della radio e della televisione in Italia. Costume, società e politica

Monteleone guida il lettore attraverso il susseguirsi delle trasmissioni, dei palinsesti, dei personaggi che hanno alimentato, per gran parte del nostro secolo, le fantasie, i sogni, i desideri dell'immaginario nazionale.

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