Diario di bordo

Non mangeremo più avocado? Scelte in tempo di guerra

Martedì 15 febbraio

Ansiosi come siamo tutti per la possibile invasione in Ucraina (ci sono piccoli segnali di distensione: ma è davvero possibile richiamare indietro le truppe?), per la non risolta questione dei camionisti canadesi No vax  (ieri il premier Trudeau ha dichiarato, per la prima volta nel paese, lo stato d’emergenza), segnalo un argomento apparentemente leggero ma che non lo è affatto.

Gli Stati Uniti hanno bloccato l’importazione di avocado dal Messico e lo hanno fatto proprio alla vigilia del Superbowl televisivo, quando il consumo di guacamole raggiunge il suo massimo. L’avocado è il frutto del momento e cresce in popolarità ogni anno che passa; il Messico, e in particolare lo stato di Michoacan sono i maggiori produttori mondiali; per dare una stima del volume di affari, nelle ultime settimane erano state spedite negli USA 135.000 tonnellate di avocados messicani, anche approfittando della stagione fredda, quando gli unici altri avocados vendibili, quelli californiani, sono piccoli e di poca qualità. Cifre grosse, l’avocado è oggi il prodotto di maggiore export del Messico, per un volume d’affari di tre miliardi di dollari.

È successo che gli ispettori del Ministero dell’agricoltura americano hanno raccolto dati sempre più preoccupanti su quanto sta succedendo nel Michoacan: contadini uccisi a decine, piccoli proprietari terrieri sottoposti al “pizzo”, latifondi passati di proprietà.
Sono il segno che i potentissimi cartelli della droga messicana hanno messo pesantemente le mani su una delle principali risorse del paese. Il governo messicano del presidente Lopez Obrador non ha reagito bene e ha accusato gli USA di pregiudizio contro il suo paese.

Come andrà a finire? Boicottaggio internazionale degli avocado alla cocaina? O faremo finta di niente?

D’altra parte noi compriamo tranquillamente pomodoro in tutte le possibili confezioni, raccolto e confezionato con il lavoro schiavo. Accetteremmo con molto piacere il gas russo, anche se il suo presidente dovesse entrare vittorioso a Kiev.
E già ora facciamo finta di non sapere che i miliardi del superbonus truffati con le cessioni di credito sono andati alla mafia.    

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