I corvi della Nuova Caledonia e i cervi di New York

Martedì 8 febbraio

Prima la buona notizia.
Leggo sul quotidiano The Guardian di un visionario “progetto pilota”.
Nella cittadina di Södertälje, Svezia centrale, 60.000 abitanti, si sta cercando di ridurre i costi dellla raccolta dei rifiuti urbani. I dati dicono che il 62 per cento di questi sono mozziconi di sigarette lasciati o schiacciati sulle strade o sui marciapiedi. Raccoglierli costa al municipio 20 milioni di corone l’anno. La società “Corvid Cleaning” ha proposto di utilizzare i corvi della Nuova Caledonia (corvus moneduloides). Sono animali di estrema intelligenza – risolvono puzzle, costruiscono piccoli oggetti, hanno il pensiero strategico di un bambino di sette anni – e possono essere facilmente addestrati a raccogliere i mozziconi e a depositarli in cassette apposite, in cambio di un po’ di cibo. I costi sarebbero molto ridotti, anche rispetto ad un programma di educazione umana, cioè il caldo invito a non schiacciare mozziconi per terra. La ditta ha specificato che i corvi che aderiranno lo faranno su “base volontaria”.

La seconda notizia non è così buona. Leggo sul New York Times che alcuni cervi dalla coda bianca (che sono poi i popolarissimi Bambi, molto diffusi in Nord America e che si vedono spesso vicino ai centri urbani) sono stati trovati positivi alla versione Omicron del Covid. Per la precisione, su 131 cervi sottoposti a tampone nasale o salivare nello stato di New York, il 15 per cento è risultato positivo. Questo purtroppo conferma la possibilità che Omicron possa fare il salto dagli umani ad animali non domestici e che questi ultimi possano diventare depositi di virus e di loro varianti, in grado – non si può sapere se né quando – di effettuare “spillover” con un nuovo virus, come pare sia successo con i pipistrelli e il Covid 19.
Per adesso, in attesa di nuovi dati, il consiglio dei veterinari è di evitare contatti ravvicinati con i bambi.