Il trono di spade taglia innanzitutto chi vi siede sopra... e questa è una metafora esplicita della natura del potere: il potere ferisce colui che lo brandisce. Come dice Varys a Tyrion, "il potere è un'ombra"
Cosa vuol dire sedersi su di un trono di spade?
Edoardo Rialti deve aver scoperto quali sono i rischi connaturati al potere quando si è seduto sul trono lasciato vacante dalla scomparsa di Sergio Altieri.
Altieri, che a lungo è stato il traduttore dei romanzi di George R. Martin in italiano, ha regnato su una corte di migliaia di appassionati, rinsaldando a ogni nuova uscita della saga il patto di fiducia fra un autore venerato in decine di paesi e schiere di lettori che andavano ingrossandosi ogni giorno di più. Quando il grande Alan (o Sergio, che dir si voglia) è mancato, l'editore italiano di Martin si è chiesto chi avrebbe potuto raccogliere quell'eredità scottante e ambita ad un tempo.
E la scelta è caduta su colui che lo stesso Altieri, in qualche modo, aveva contribuito a designare suo delfino, incoronandolo per le sue evidentissime qualità di traduttore.
Com'è stato forgiato il Trono di Spade? Perché era così micidiale visitare Valyria dopo il Disastro? Quali sono stati i peggiori crimini di Maegor il Crudele? Cosa scoprì Alysanne la Buona recandosi alla Barriera? Cos'è veramente successo durante la Danza dei Draghi?
Ma se sedersi su uno scranno fatto di lame tanto affilate significa andare incontro al rischio di tagliuzzarsi qua e là, Rialti è riuscito a evitare di restarne dissanguato e anzi oggi, dal trono sul quale è seduto, rilancia con forza ed estende i confini di un dominio - quello traduttologico - al quale possono ambire soltanto i più bravi.
Abbiamo incontrato Edoardo Rialti qualche tempo fa, per una lunga chiacchierata a proposito del suo lavoro, delle sue passioni e delle sue idee in materia di letteratura e di traduzione.
In quell'occasione, abbiamo apprezzato tanto la verve comunicativa del nostro, che ci è venuto spontaneo pensare a lui per farci raccontare qualcosa su quel che succederà attorno a Westeros nei prossimi mesi. Tutti gli appassionati delle vicende di casa Targaryen sanno che il 22 agosto è in arrivo qualcosa di grosso: e allora ecco che a farci da guida nel mondo immaginato da George R. Martin abbiamo chiamato il nostro amico Edoardo Rialti. È allora, in quel giorno, che House of the dragon si rivelerà a tutti i tantissimi appassionati della serie TV tratta dai romanzi di Martin. Ma la nostra intervista regala a tutti la possibilità di arrivare preparati all'appuntamento... senza fare spoiler, beninteso.
Ma Rialti è un diapason accordato su di un "la" universale, profondo, e ogni riflessione fatta assieme a lui somiglia all'esplorazione di terre molto più ampie di quelle che le nostre mappe riportavano quando siamo partiti. Non è bellissimo, questo? Partendo da Cersei Lannister si arriva a parlare di Hitchcock e del modo in cui una buona scena di sesso debba esser raccontata come trattasse di un delitto (e viceversa); dialogando su Jon Snow, arrivare a Shakespeare e alla grande letteratura è un attimo...
Amori, tradimenti, potere, morte: non ci sono frontiere invalicabili, per Edoardo Rialti. E noi possiamo soltanto essere grati per l'occasione che ci è data di incontrare persone come lui; persone per le quali l'arte - si tratti di letteratura, cinema, musica oppure di una serie TV - è sempre la chiave insostituibile e più adatta a capire noi stessi.
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