Auspico una rivoluzione del sistema dove le donne chiedano e ottengano di più, perché fa bene alla scienza. Bisogna che le istituzioni facciano proprio questo aspetto, perché la diversità porta nuove idee, nuove prospettive e nuovi approfondimenti: il talento delle donne è un talento che fa bene anche agli uomini
Quando chiediamo a Ilaria Capua se il mondo scientifico di oggi sia davvero un sistema aperto o se ancora si debba invece parlare di un "soffitto di cristallo", la virologa si lascia sfuggire un sospiro e ammette: “Sarò soddisfatta quando queste domande non si faranno più”.
In occasione dell’8 marzo, giornata internazionale della donna, è giusto riflettere su quali siano tuttora gli ostacoli che una donna si trova davanti quando vuole intraprendere una carriera nelle discipline STEM: dal probabile relegamento in ruoli subalterni o secondari a una più o meno certa discriminazione sul posto di lavoro, passando per l’onnipresente pressione sociale che, assieme al ticchettio dell'orologio biologico, spinge a diventare madri senza però offrire la certezza che l'impiego sarà ancora lì ad aspettare la neomamma alla fine del congedo di maternità.
Nella nostra intervista, Ilaria Capua fa il punto sulla situazione vissuta oggi dalle donne nell’ambito delle discipline mediche e scientifiche, auspicando il compimento di una vera e propria rivoluzione. Un cambiamento profondo, radicale, che finalmente valorizzi la diversità, autentico valore aggiunto per la ricerca scientifica. Quella raccontata dalla scienziata è però una rivoluzione che diversi segnali indicano essere già in atto: e l'autorevolezza internazionale di cui gode Ilaria Capua nell'ambito della sua disciplina di ricerca, la virologia, non ne è forse dimostrazione eloquente?
D'altra parte, una rivoluzione è anche quella che la virologa ci racconta con il suo ultimo libro, La meraviglia e la trasformazione. Verso una salute circolare, saggio che ci invita a leggere nella pandemia iniziata nel 2020 i segni di una possibile opportunità di crescita.
La salute è come una linfa che scorre e ci attraversa tutti: se vogliamo tutelare noi stessi dobbiamo considerare il sistema, perché la salute di Homo sapiens dipenderà anche da quella delle popolazioni di animali e da quella dell'ambiente.
“Dalla pandemia non si torna indietro. L’imposizione di misure di restrizione, soprattutto nel primo periodo, ci ha fatto riflettere su quelle che sono le cose veramente importanti. Abbiamo capito che le persone che ci sono oggi, magari fra sei mesi non ci saranno più. Il messaggio portante di questo libro è quello di non sprecare questa opportunità: lo stupore ci ha resi diversi, e dovremmo sfruttare questo momento di riflessione per arrivare a quello che viene definito il solco pandemico, ovvero il momento che divide il prima dal dopo”
Nella nostra intervista, Ilaria Capua affronta anche il tema di una scienza sempre più aperta e orientata a un’ottica di open access, spiegando perché abbiamo ancora bisogno di un’ideale di condivisione nell’istante in cui ci rendiamo conto che, alla fin fine, il pianeta Terra non è che un’enorme astronave.
Le nostre interviste
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I libri di Ilaria Capua
Di
| La Coccinella, 2020Di
| Rizzoli, 2020Di
| Mondadori, 2020Di
| De Agostini, 2021Di
| La Coccinella, 2021Di
| Marsilio, 2012Di
| EGEA, 2020Per poter aggiungere un prodotto al carrello devi essere loggato con un profilo Feltrinelli.
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