"Teresa! Teresa! Teresa!": tre volte risuona il nome, mentre Pina si accascia, falciata da una raffica di mitra.
La luce è quella che bagna certe giornate romane. I giorni - terribili - sono quelli dell'occupazione tedesca della Capitale. Roberto Rossellini trova l'apice del suo Roma città aperta, in quel momento drammatico, indimenticabile.
Ma perché, se il personaggio interpretato da Anna Magnani si chiama "Pina", si levano quei tre "Teresa!" dalla folla?
Per dare risposta a questa domanda, ecco venire in nostro soccorso Giancarlo Governi, autore della più bella e importante biografia di Anna Magnani che sia stata pubblicata. E con quella che abbiamo fra le mani oggi, targata Fazi editore, Nannarella arriva alla terza edizione: un exploit che si spiega con il rigore filologico profuso da Governi assieme a una fantastica verve aneddotica, della quale è possibile godere anche nell'intervista che l'autore ci ha concesso nelle belle stanze della sede romana dell'editore.
Un libro fondamentale per la storia del cinema italiano su un’attrice straordinaria di grandissima forza espressiva destinata a rimanere per sempre nell’immaginario collettivo.
Giornalista, scrittore, sceneggiatore e autore televisivo, Governi è stato fra i fondatori di Rai2.
Autore e conduttore di trasmissioni di grande successo, questo straordinario connoisseur delle vicende del mondo del cinema e dello spettacolo italiani ha pubblicato più di venti libri, mostrando una particolare inclinazione a raccontare le vite altrui.
Non solo la Magnani, quindi: ma Totò, De Sica, il calciatore Bruno Giordano e tanti altri.
E chi scelga di tuffarsi nelle acque rigeneranti dei racconti fatti da Governi, tornerà in superficie con le reti colme di storie bellissime, attinte a un repertorio che l'autore ha affinato lontano dalle stanze chiuse, ma andando piuttosto per strada, nei teatri, fra la gente, a interrogare e interrogarsi.
Il risultato si vede: ecco perché Nannarella (che fu Valentino Bompiani a volere per primo, commissionandone la scrittura a Governi) è un libro che restituisce il ritratto vivido e credibile della stella cui è dedicato, ma anche il clima culturale, sociale e artistico di una intera epoca. E l'elegia di una città, Roma, di cui Anna Magnani seppe essere la massima musa, pur non essendo lei romana di nascita!
Anna Magnani è diventata il simbolo di Roma e della romanità, ma lei nasce in una famiglia romagnola. Dove avrà preso questa lingua, questa cultura, questi sentimenti romani? Il romano di Belli, Trilussa, eh? È il suo grande orecchio.
Venite a scoprire come nacque questo libro, cosa si dissero Governi e la Magnani nell'unico incontro "in carne e ossa" che fecero a una fermata d'autobus accanto al Teatro Sistina, e come - soprattutto - lo spirito della Magnani sorvegliò Governi nella scrittura di quello che sarebbe diventato il più bell'omaggio a quest'anima indomita. Nannarella contiene un mondo, e noi vi invitiamo ad entrarci affidandovi alla guida più simpatica e appassionata che ci sia. Buona visione, e buona lettura!
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