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Le notti dell'isteria di Massimo Fagioli

L’editore l’Asino d’Oro ha da poco pubblicato il volume Le notti dell’isteria in cui sono raccolti due scritti dello psichiatra Massimo Fagioli; il primo realizzato in occasione della mostra “Italia oggi” tenutasi a Nizza nel giugno 1985, mentre il secondo è un testo definito dall’autore ...dopo 14 anni, a commento del precedente, pubblicato nel 1999.

Massimo Fagioli, psichiatra e psicoterapeuta, attraverso il suo impegno non solo di medico, in un periodo lungo oltre cinquant’anni ha dato vita ad una ricerca sulla realtà umana basata su quella che lui stesso ha definito "Teoria della nascita". Un pensiero di cui molti hanno potuto seguire gli sviluppi partecipando a quella "Analisi collettiva" che è stata sia una prassi psichiatrica unica e originale, sia una attività culturale continua e sempre nuova di trasformazione del pensiero umano, e che nel libro verrà raccontata proprio nelle sue origini.

Le notti dell'isteria
Le notti dell'isteria Di Massimo Fagioli;

Scritte nel 1985 e nel 1999, le due parti del libro si fondono in un unico lungo affresco storico sociale e politico di un'epoca: il Sessantotto, "quel sogno allo stato di veglia" che ha segnato un'intera generazione in tutto il mondo ed è al centro di una profonda critica che Fagioli rivolge a tutte le ideologie e teorie degli anni della contestazione.

Il tema trattato in questi scritti è il controverso fenomeno storico, culturale e sociale che è stato il movimento del ‘68!

Sono state scritte migliaia di pagine su questo argomento, con tagli che vanno dal filosofico, al politico, al sociale e all’antropologico, e non è mai stato facile parlare di tutto questo materiale perché, comunque, il ‘68 è un nodo difficile da sciogliere per tutte le sue implicazioni che sono ricadute su più generazioni.

Questo libro ci dà la possibilità di fare una ricerca differente e unica di quel periodo, e ce ne rendiamo conto perché il primo tema che l’autore ci propone è un caso clinico detto "la storia di Anna O", affiancato alla vicenda dello psichiatra che lo ha raccontato, il dottor Breuer, e ai punti che si possono trovare in comune tra la morte di Carlo Marx e una profonda valutazione del marxismo.

Il Sessantotto morì con il Sessantotto; la Rivoluzione culturale non aveva fatto un bambino, i giovani non erano riusciti a sognare. Addormentati nello stato di veglia scambiarono la realtà per un sogno e, non riuscendo a dormire davvero per aver abbandonato la realtà, scambiarono i sogni con la realtà. Dormienti ebbero paura della realtà esistente e l’aggredirono senza rifiutarla veramente, insonni, ebbero paura dei sogni e li negarono senza comprenderli

Da qui parte, come dicevo, una ricerca interessantissima dapprima sulla figura del padre, sia come caso clinico, sia soprattutto in riferimento al ’68, nel senso che il rapporto con il padre è un tema fondamentale proprio nelle dinamiche che stanno alla base di quel periodo, per quello che risulta essere una rottura di certi schemi sia sociali sia umani, quasi fosse un rapporto appunto tra padre/figlio.

E poi in secondo luogo l’autore ci parla di un fattore che sembra essere centrale nell’analisi di quegli anni: la ricerca dell’identità umana! Per chiunque sarebbe molto difficile raccontare questa linea che unisce quasi tutto il libro, e quindi non sarò certo io a spiegarla, ma se leggerete il libro saranno il linguaggio unico e le immagini che Fagioli ci propone a farci da faro. L’unica cosa che mi sento di dire è che nell’affrontare le non facili pagine del libro ho provato un’emozione particolare. Identità umana, inconscio, sogni, cura, ricerca non sono solo parole e concetti, ma sono regali che il nostro autore ci ha consegnato e che ci permettono di ragionare, perché il ’68, al di là della rivoluzione che ha prodotto, non è riuscito a superare, come singoli individui, quell’onda che aveva sviluppato.

Per ogni essere umano capire la propria identità è fondamentale, per un movimento di pensiero come quello sviluppatosi in quegli anni lo sarebbe stato ancora di più, ma è evidente che per farlo non si può non parlare di realtà umana.

Era infatti accaduto che qualcuno avesse affrontato la malattia isterica della Rivoluzione e il sogno senza sonno del '68 con una ricerca sulla realtà umana, sulla realtà di una possibilità di libertà, felicità, creatività degli esseri umani

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Medico, psichiatra e psicoterapeuta, propose nel 1971 il risultato delle sue esperienze e della sua formazione con il libro Istinto di morte e conoscenza (1972) che suscitò clamorose reazioni. Poi con La marionetta e il burattino (1974) e Teoria della nascita e castrazione umana (1974), seguiti da un quarto libro intervista, Bambino donna e trasformazione dell’uomo (1979), confermò tutta l’impostazione della Teoria della nascita, sulla cui base dal 1975 al 2016 ha tenuto una molto particolare psicoterapia di gruppo, nota come Analisi collettiva, con migliaia di partecipanti nel tempo. Una prassi medica che in oltre 40 anni ha formato centinaia di nuovi psichiatri e di psicoterapeuti. Fagioli, autore di trentatré libri, ha firmato dal 2006 al 2017 una rubrica sul settimanale “left”, le cui raccolte sono diventate una collana della casa editrice. Alcuni suoi corsi universitari sono raccolti in volumi: Storia di una ricerca; Una vita irrazionale; Das Unbewusste. L’inconoscibile; Fantasia di sparizione; Il pensiero nuovo; L’uomo nel cortile; Settimo anno; Religione, Ragione e LIBERTA’; L’IDEA della nascita umana; Materia energia pensiero; Conoscenza dell’istinto di morte. Oltre al libro postumo dal titolo Poesia (2018), L’Asino d’oro edizioni ha pubblicato di Massimo Fagioli Una depressione (2020), Il cielo della luna (2020), La psichiatria come psicoterapia (2021), La psichiatria, esiste? (2021), Le notti dell’isteria (2022), Mélange (2022).

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