Diario di bordo

Sembra ieri. Ricordi dell’Italia di fronte alla guerra

Mercoledì 23 febbraio

I precedenti dell’Italia, quando si tratta di guerre vicino a noi, sono quanto mai vari. E spesso strani.
Ora che siamo di fronte alla “crisi Ucraina” mi sono venute in mente esperienze del passato prossimo.
Quando ci furono le guerre balcaniche, se non ricordo male, il cuore degli italiani (specie di quelli di sinistra) batteva per la indomita Serbia, nonostante l’urbicidio di Sarajevo, il massacro di Srebrenica e l’invasione del Kosovo.

Quando cominciarono le prime velleità espansionistiche di Vladimir Putin – e qui stiamo parlando di Cecenia, di Georgia – lo zar russo trovò uno strano e improbabile alleato nell’allora presidente del consiglio Silvio Berlusconi (“il lettone di Putin"… ricordate?) che si vantava di poter risolvere crisi internazionali. C’è da rimpiangere o da essere contenti che Berlusconi non sia stato eletto presidente della Repubblica, il mese scorso? Che cosa avrebbe fatto, nella crisi attuale? E non è diventata presidente neppure Elisabetta Belloni, capo dei nostri servizi segreti. Sembrava cosa fatta, e poi…

Leggo ora che la Lega di Salvini, filo-putiniana, avverte che bisogna andarci piano con le sanzioni.
Non stupisce: due anni fa Salvini disse “di trovarsi più a suo agio a Mosca che nelle capitali europee”, nello stesso periodo in cui Putin, con tranquillità sublime, affermava che “la democrazia non si addice ai popoli slavi”. Poi gli uomini di Salvini, allora ministro degli Interni, furono beccati all’hotel Metropol di Mosca a trattare una grossa stecca sul petrolio della Gazprom.
L’allora premier Giuseppe Conte, in una drammatica seduta al Senato, lo accusò di essere un agente di Putin.
Oggi la Lega è ancora al governo; e nessuno sa che fine abbia fatto quell’inchiesta del Metropol, che sembrava così semplice, nelle mani della procura di Milano.

Leggo poi che si riportano dichiarazioni filo-Putin di Alessandro Di Battista, che tutti sapete chi sia. E vabbè, è il meno.
È diventato un personaggio marginale ma avrebbe potuto essere lui, con un colpo di fortuna, il ministro degli Esteri al posto di Di Maio.

Tutto ciò per dire che siamo un paese libero e ognuno la può pensare come vuole. Dispiace un po’ per i russi cui non solo è negata questa libertà, ma sono bombardati da una propaganda ossessiva in favore della guerra, dell’invasione, della resa dei conti, della vittoria alle porte, del “bottino”.

Film consigliato: “Una giornata particolare” di Ettore Scola con Sofia Loren e Marcello Mastroianni.
Si svolge nel giorno della visita trionfale di Hitler a Roma, 1938. Attualissimo

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