Diario di bordo

Evita Melon e le brigate della cittadinanza

Martedì 4 ottobre

Se non ci fosse da piangere (guerra, bollette, sanzioni, gas), ci sarebbe quasi da prendere le parti di Giorgia Meloni e delle sue difficili scelte.
Una sua quasi simile – Giorgia è in effetti una finta bionda, l’altra pare di no - la Liz Truss del partito conservatore inglese si trova a Downing Street decisa a svegliare il Regno Unito da una crisi senza fine. La bionda Liz, che si ispira a Margaret Thatcher, ha pensato bene di usare la famosa ricetta: tagliare le tasse ai ricchi, per invogliarli ad investire; un piano da 45 miliardi di sterline, ivi compresa l’abolizione dell’aliquota dei super-ricchi. Sopresa! non c’è stata la sollevazione delle masse popolari (sono sfinite), ma il crollo della sterlina; ovvero i famosi “mercati” hanno detto, “ma questa è pazza!”, a riprova che il Regno Unito resta la patria del senso dell’umorismo.

Speriamo che ne passino un po’ anche a noi...

Gli italiani (oddio, una parte minoritaria degli italiani) hanno spinto a palazzo Chigi la finta bionda della Garbatella, perché desse una scossa non si sa bene a cosa.
Ma insomma: troppo Draghi tecnocrate, troppi comunisti che non aspettano altro che mettere la patrimoniale, magari con la scusa della guerra; e troppi fannulloni terroni che campano sul reddito di cittadinanza. E dunque: flat tax, perbacco!
E invece, sorpresa! sono gli stessi industriali a rifiutarla, così come la City di Londra: sta a vedere che sono più a sinistra a piazza Affari che al Nazareno.
A rimanerci male è Matteo Salvini, che contava sul loro appoggio e adesso non sa più cosa fare; e a sbrogliare la matassetta rimane Giorgia Melon (definizione creativa del direttore de La Stampa Massimo Giannini, che non ha dimenticato ascesa e declino del grande mito del populismo del Novecento, un’altra finta bionda, Evita Peron).
Cosa farà?

A darle una mano è venuto Beppe Grillo, ormai disoccupato. Ha proposto le “brigate della cittadinanza”, tre milioni di proletari pronti alla resistenza.

La situazione è tragicomica, in effetti. Fine del primo atto.  

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