Diario di bordo

Bene, bravi, 41 bis!

Mercoledì 1 febbraio 2023

Ho fatto un sogno che, come tutti i sogni, sembrava vero.

Nel sogno, era arrivata la notizia che il ministro della Giustizia Carlo Nordio era andato al carcere di Opera e si era intrattenuto a colloquio con Alfredo Cospito, l’anarchico in sciopero della fame da 104 giorni. Al termine del colloquio, Cospito aveva accettato di prendere un cappuccino…

Che sogni ingenui si fanno, vero?

Ieri, invece, in parlamento è andata in scena una gazzarra indecorosa, con il "fratello d’Italia" deputato Giovanni Donzelli che ha accusato quattro deputati del PD di complottare con Cospito (... l’hanno visitato in carcere, addirittura!) per ottenere l’abolizione del 41 bis.
Un complotto che vedrebbe uniti mafia, camorra, anarchici e PD...

Il resto lo sapete: ci sono state vibrate proteste dell’opposizione e qualche timida presa di distanza dalla stessa maggioranza.
Come la storia andrà a finire, non si sa. Dipende anche dalla variabile Cospito. Se muore, intendo.

C’è però un lugubre precedente.
Nel marzo del 2020, all’annuncio della pandemia COVID, il governo varò misure urgenti e drastiche per l’universo carcerario: vietate le visite dei parenti, restrizioni, trasferimenti, isolamento. Scoppiarono proteste un po’ dappertutto; si chiese di svuotare le carceri dei detenuti più vecchi e fragili, e in parte venne giustamente fatto.
Ma successe anche una tragedia. Nel carcere di Modena i detenuti si appropriarono del metadone conservato nell’infermeria e ne fecero largo uso.
Questo episodio provocò tredici morti; una tragedia senza precedenti nelle carceri italiane ed europee, su cui non c’è mai stata una vera inchiesta e che oggi è probabilmente dimenticata da tutti.

Allora però si sostenne (governo Conte II, ministro di Giustizia l’indimenticato Alfonso Bonafede, 5 stelle) che dietro le rivolte e le proteste ci fosse un piano orchestrato dalla mafia per fare uscire tutti i detenuti al 41 bis. Non era vero, ovviamente. Ma la cosa tenne banco, e addirittura i magistrati più in vista sul fronte della lotta alla mafia chiesero di essere nominati a capo del DAP (Dipartimento Amministrazione Penitenziaria), per impedire che fosse toccato il “sacro 41 bis”.
Un’istituzione – parere personale – inutilmente barbara, losca e nutrice di imposture, di cui non capisco la necessità.

La realtà è sempre peggio dei sogni, è vero.
Ma il ministro Carlo Nordio è ancora in tempo.

Della vicenda di Cospito abbiamo parlato anche qui

Libri per saperne di più

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