Mercoledì 11 gennaio 2023
Oggi, quando credevamo ormai di esserne fuori, ci sono arrivate addosso zaffate di Medioevo.
Vengono dalla Cina, dove si scoprono lazzaretti e crematori che lavorano a tutto spiano, un regime che difficilmente riuscirà a sopravvivere al proprio fallimento e la previsione di cento milioni di morti nel prossimo futuro.
Sì, non è un errore: cento milioni di esseri umani.
Il motivo ormai si sa: fallita completamente la strategia autoritaria di Xi Jinping i cinesi sono scesi in piazza e, siccome non si poteva ucciderli come venne fatto a Tien An Men, il regime ha concesso il “laissez faire”: tutti liberi di circolare – e di lavorare, soprattutto! - ben sapendo che le vaccinazioni erano state pochissime.
E così, milioni si sono infettati e adesso si aspetta con terrore il 22 gennaio, il Capodanno Lunare, data in cui i cinesi di città andranno ad infettare i cinesi di campagna, ovvero i loro parenti più vecchi e più poveri. E il totale, si prevede, potrebbe essere appunto di cento milioni di morti…
Resterà in Cina, tutto questo? Pare proprio di no. E, dal momento che il nostro governo strizza l’occhio al “laissez faire” e ai No vax… beh, speriamo che si ravveda, anche se si tratta di andare contro al proprio elettorato.
A questo proposito segnalo qui uno studio americano (lo trovate facilmente in rete), che credo vi stupirà: il tema è quanto c’entra la politica con l’epidemia; o - se volete - quanti ne può uccidere la politica.
I professori Jacob Wallace e Paul Goldsmith-Pinkham delle Università di Harvard e Yale hanno pubblicato due mesi fa il primo studio di largo impatto sul tema.
Hanno analizzato 600.000 casi di morte dal 2018 al 2021 negli stati dell’Ohio e della Florida, calcolando la quantità di morti “oltre la norma statistica”.
Hanno poi schedato i deceduti a seconda della loro affiliazione politica (in America la stragrande maggioranza dei cittadini la dichiara insieme al codice fiscale) scoprendo quanto segue: negli anni pre-Covid e all’inizio dell’epidemia Democratici e Repubblicani morivano in uguale maniera. Dopo l’introduzione della vaccinazione (quasi) obbligatoria, i Repubblicani sono morti in una percentuale del 76 per cento maggiore di quella dei Democratici, con la differenza che è salita tra chi ha fatto solo la prima dose e quelli che hanno fatto anche la seconda e la Terza. Il motivo? I Repubblicani si sono vaccinati di meno. E perché non si erano vaccinati? Perché avevano ascoltato i consigli dei grandi capi del loro partito più di quelli degli scienziati. Ecco.
Mi fermo qui.
Di
| Donzelli, 2021Di
| Edra, 2018Di
| Laterza, 2021Di
| Princeton University Press, 2022Potrebbero interessarti anche
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