Il verso giusto

Un tempo sapevamo il mondo dalla A alla Z di Wisława Szymborska

Illustrazione digitale di Chiara Lamenza 2023, studentessa del Liceo artistico Volta di Pavia

Illustrazione digitale di Chiara Lamenza 2023, studentessa del Liceo artistico Volta di Pavia

100 anni di Wisława Szymborska

Maria Wisława Anna Szymborska, nata a Kórnik il 2 luglio 1923 e morta a Cracovia l'1 febbraio 2012, è stata una grande poetessa polacca. Premiata con il Nobel per la letteratura nel 1996 e numerosi altri riconoscimenti, è considerata la più importante poetessa polacca degli ultimi anni e una delle poetesse più amate dal pubblico di tutto il mondo.

In occasione dei 100 anni dalla sua nascita, riscopriamo una delle sue più belle poesie commentata per noi da Daniele Piccini

Un tempo sapevamo il mondo dalla A alla Z

Un tempo sapevamo il mondo dalla A alla Z:
– era così piccolo da stare fra due mani che si stringono,
così facile da lasciarsi descrivere con un sorriso,
familiare come l'eco di antiche verità in una preghiera.

La storia non ci ha accolto con fanfare trionfali:
– ci ha gettato negli occhi sabbia sporca.
Davanti a noi c'erano lunghe strade cieche,
c'erano pozzi avvelenati e pane amaro.

Il nostro bottino di guerra è la conoscenza del mondo:
– è così grande da stare fra due mani che si stringono,
così difficile da lasciarsi descrivere con un sorriso,
singolare come l'eco di antiche verità in una preghiera.

(da Wisława Szymborska, Canzone nera, a cura di Andrea Ceccherelli, traduzione di Linda Del Sarto, Adelphi, Milano 2022)
Canzone nera. Testo originale a fronte

In una Varsavia che crolla a pezzi, i ragazzi di strada stringono fra le mani le bottiglie di benzina che sono impazienti di scagliare contro i carri armati tedeschi, mentre intorno a loro infuria quell’insurrezione che Białoszewski ha saputo miracolosamente farci vivere dall’interno.

Una volta conoscevamo il mondo per averne letto e sentito parlare, quasi come un insieme di nozioni. Poi è stato il nostro turno di entrare nell’agone, di ricevere il battesimo della Storia.
Allora la nostra conoscenza è cambiata: è diventata profonda, intima, reale. Il nostro conoscere è divenuto un fatto, un’acquisizione, un’esperienza incancellabile, tatuata nella nostra anima.
Ci sono eventi, nella vita delle persone e nella vita dei poeti, che segnano un solco: mai nulla potrà più essere come prima; l’ingenuità e la vaghezza sono sostituite dalla consapevolezza, dalla coscienza, prima di tutto del male.

È quello che accade alla giovane Wisława Szymborska.
Nata nel 1923 (morirà nel 2012), vive l’esperienza drammatica dell’invasione della Polonia, l’abisso della Seconda Guerra Mondiale.

Le sue prime poesie, destinate a formare una raccolta che non verrà mai stampata, risalgono al periodo dal 1944 al 1948. In particolare Un tempo sapevamo il mondo dalla A alla Z venne pubblicata in rivista per la prima volta nel 1945.
È la poesia del ritrovarsi all’improvviso maturi, mutati, pur restando ancora gli stessi. La vita e la Storia lasciano i loro segni indelebili su di noi, ma non per questo ci trasformano del tutto; piuttosto ci obbligano a vedere, a capire. Ciò che sembrava facile diviene difficile, ciò che era piccolo grande, ciò che era familiare singolare. La nostra breve, unica canzone, quella di chi come noi (la poesia parla infatti al plurale) ha visto quelle cose e vissuto quelle esperienze, prende forma: la nostra nota non sarà più trillante e aerea come prima, ma sarà la nostra, unica e singolare per sempre.

La giovane Wisława non pubblicherà in volume questi suoi primi testi, che appariranno infine in forma di libro soltanto dopo la sua morte, nel 2014. Il suo esordio pubblico avverrà nei primi anni Cinquanta sotto la spinta del realismo socialista e solo in seguito la poetessa troverà la sua strada nella leggerezza, nell’apparente semplicità, nella perfezione formale e nell’ironia, a partire dal libro del 1957: Appello allo Yeti.

Quasi tutti i testi di Canzone nera rimarranno così nascosti per decenni. Leggendo Un tempo sapevamo il mondo dalla A alla Z, poesia lontana dai toni dell’esordio pubblico dell’autrice e anche dalla sua voce matura, si sente il filo di lama che taglia in due il foglio della vita.
Riconosciamo l’evento, gli eventi che ci fanno venire al mondo per la seconda volta, che ci fanno entrare nella canzone nera e tumultuosa della realtà, mettendoci alla prova e ricordandoci di non perdere, nonostante tutto, noi stessi, ricordandoci di cercare nella sorte singolare, nostra e della nostra generazione, l’eco di antiche verità racchiuse in una preghiera: le antiche verità che ora diventano vive e presenti per noi.

Libri di Wisława Szymborska

Amore a prima vista. Testo polacco a fronte

Di Wislawa Szymborska | Adelphi, 2017

Vista con granello di sabbia. Poesie (1957-1993)

Di Wislawa Szymborska | Adelphi, 2004

Basta così

Di Wislawa Szymborska | Adelphi, 2012

Come vivere in modo più confortevole

Di Wislawa Szymborska | Adelphi, 2016

Libri di Wisława Szymborska

Canzone nera. Testo originale a fronte

Di Wislawa Szymborska | Adelphi, 2022

La prima frase è sempre la più difficile

Di Wislawa Szymborska | Terre di Mezzo, 2019

Amore a prima vista. Testo polacco a fronte

Di Wislawa Szymborska | Adelphi, 2017

Come vivere in modo più confortevole

Di Wislawa Szymborska | Adelphi, 2016

Basta così

Di Wislawa Szymborska | Adelphi, 2012

Due punti-Qui. Testo polacco a fronte D

Di Wislawa Szymborska | Libri Scheiwiller, 2010

Letture facoltative

Di Wislawa Szymborska | Adelphi, 2006

Sale

Di Wislawa Szymborska | Libri Scheiwiller, 2005

Vista con granello di sabbia. Poesie (1957-1993)

Di Wislawa Szymborska | Adelphi, 2004

Uno spasso. Testo polacco a fronte

Di Wislawa Szymborska | Libri Scheiwiller, 2003

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Wislawa Szymborska nasce nel 1923 è Kornik. Nel 1931 si trasferisce con la famiglia a Cracovia dove studia Lettere e Sociologia. Da allora vive in questa città, da cui si allontana solo per brevi, ma periodici viaggi in Olanda. Partecipa alla vita culturale, collaborando nel dopoguerra alla rivista "Walka" ("Lotta") e in quel periodo mostra una tiepida adesione al socialismo reale. La sua prima raccolta di versi è del 1945, Cerco la parola. Seguiranno: Per questo viviamo del '52, Domande rivolte a se stessa del '54, Appello allo Yeti del '57, Sale del '62, Cento giochi"del '67, Qualche incidente del '72; nel '73 pubblica una raccolta di prose Letture non obbligatorie, nel 1986 esce un'altra raccolta di poesie, Gente sul ponte. Pubblica la sua ultima raccolta poetica, Dwukropek (Due punti), il 2 novembre 2005.Dal 1953 all'81 è nello staff editoriale della rivista "Vita letteraria". Nel 1980 sotto lo pseudonimo di Stancykówna collabora alle riviste "Arka" e "Kultura".Tradotte in molte lingue europee, ma anche in arabo, ebraico, giapponese e cinese, alcune sue raccolte di poesie sono state pubblicate in Germania e negli Stati Uniti. Pietro Marchesani ha tradotto la maggior parte delle sue opere poetiche in italiano.Nel 1954 riceve il Premio per la letteratura Città di Cracovia, nel 1991 il Premio Goethe, nel 1995 Premio Herder e la Laurea ad honorem dell'Università di Poznan Adam Mickiewicz, nel 1996 il Premio Nobel per la Letteratura.

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