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Sostiene Pereira di Antonio Tabucchi

Sacha Naspini è venuto a parlarci del suo ultimo romanzo e quando gli abbiamo chiesto di consigliarci un libro per lui importante, non si è limitato ad invitarci a leggere Sostiene Pereira di Antonio Tabucchi, ma ci ha rivelato anche quanto del protagonista, Antonio Pereira, ci sia in uno dei suoi stessi personaggi di Villa del seminario

Sostiene Pereira. Una testimonianza. Nuova ediz.

Agosto 1938. Un momento tragico della storia d'Europa, sullo sfondo del salazarismo portoghese, del fascismo italiano e della guerra civile spagnola, nel racconto di Pereira, un testimone preciso che rievoca il mese cruciale della sua vita.

Anche l'epoca in cui i due romanzi sono ambientati non è molto diversa: la storia di Tabucchi - vincitrice del Premio Campiello nel 1994 - vive nel 1938, solamente cinque anni prima del 1943, anno in cui si svolge quella narrata da Naspini. 

In una Lisbona del regime salazarista - dittatura nazionale instauratasi in Portogallo dopo il colpo di Stato del 1926 - seguiamo le vicende di Antonio Pereira attraverso una voce esterna, che ci riporta i fatti come se glieli avesse raccontati Pereira stesso (da qui il titolo del romanzo).

Uomo anziano e solitario, ex giornalista di cronaca nera, è ora annoiato e dedito unicamente al proprio lavoro come direttore editoriale della sezione culturale del giornale Lisboa. Ci appare sin da subito disinteressato alla politica, ai soprusi che lo circondano, e impegnato a mantenere un basso profilo.

Dopo la scomparsa della moglie a causa della tisi, il suo rapporto con la morte si fa sempre più complesso: è infatti un pensiero ricorrente, che il lettore ritroverà spesso nelle pagine di Sostiene Pereira, ma che fa anche da catalizzatore per lo svolgimento della vicenda.

Mi colpisce di questo romanzo la portata della voce. La capacità di Tabucchi di trasferire un precipitato silenzioso riguardo a un personaggio complesso

Sacha Naspini

In un'atmosfera infuocata tra oppressione dittatoriale, fascismo italiano e guerra civile spagnola, il nostro protagonista si imbatte una mattina in un articolo che parla della morte come elemento decisivo per comprendere e valutare la vita. Autore dell'articolo è Monteiro Rossi

Incuriosito forse per la prima volta dopo diverso tempo, Pereira si mette in comunicazione con lui, scoprendo un giovane ribelle e rivoluzionario, che assume al Lisboa come redattore di necrologi, inconsapevole del fatto che quasi ogni suo testo verrebbe censurato se solo venisse pubblicato.

Apertamente antifascista e anarchico, Monteiro è esattamente l'opposto di Pereira, il quale ne corregge con irritazione ogni articolo, ma dei quali conserva sempre l'originale.
Questo co-protagonista è proprio colui che collaborerà inconsapevolmente alla trasformazione di Antonio Pereira.
Cosa spingerà definitivamente il protagonista a risvegliarsi e schierarsi contro le ingiustizie?

Noi possiamo solo dirvi che il suo percorso di consapevolezza è esattamente come lo definisce Naspini: una rinascita.
La dimostrazione che è sempre possibile dare nuova origine alla propria identità.

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Conosci l'autore

Scrittore italiano, autore di romanzi, racconti, saggi, testi teatrali. Considerato una delle voci più rappresentative della letteratura europea, i suoi testi sono tradotti in tutto il mondo. «Tabucchi ci ha raccontato – come lui nessuno – quando il mondo accelera o decelera, quando il mondo si stanca.» Alberto RolloDurante gli anni dell'università viaggia per tutta Europa sulle tracce degli autori conosciuti attraverso la biblioteca dello zio materno. In uno di questi viaggi, a Parigi, trova su una bancarella, firmato con il nome di Álvaro de Campos, uno degli eteronimi del poeta portoghese Fernando Pessoa, il poema "Tabacaria", nella traduzione francese di Pierre Hourcade. Da allora Pessoa sarà per più vent'anni l'interesse principale della sua vita. Cura, infatti, l'edizione italiana delle opere complete di Pessoa. Recatosi  a Lisbona, sviluppa per quella città e per il Portogallo una vera passione. Si laurea così nel 1969 con una tesi sul Surrealismo in Portogallo. Si perfeziona alla Scuola Normale Superiore di Pisa negli anni '70 e nel 1973 viene chiamato a insegnare lingua e letteratura portoghese a Bologna. Nel 1978 inizia a insegnare all'Università di Genova. Dal 1985 al 1987 è direttore dell'Istituto Italiano di Cultura di Lisbona. Nel 1989 il presidente della Repubblica portoghese gli conferisce l'Ordine Do Infante Dom Herique e nello stesso anno è nominato Chevalier des Arts et des Lettres dal Governo francese.  Per il romanzo Si sta facendo sempre più tardi, gli viene attribuito nel 2002 il premio France Culture (la radio culturale francese) per la letteratura straniera.È stato docente di lingua e letteratura portoghese all'Università di Siena. Ha scritto per le pagine culturali di quotidiani italiani e stranieri (“Corriere della Sera”. “Unità”, “Il manifesto”, “Le Monde”, “El País”, “Diário de Notícias”, “La Jornada”, “Allegemein Zeitung”) e riviste quali “La Nouvelle Revue Française” e Lettre International”, "Latinoamerica". È stato membro fondatore dell’”International Parliament of Writers”.Nel 2006 ha collaborato al blog del gruppo del Cantiere, insieme a Gianni Barbacetto, Oliviero Beha, Giulietto Chiesa, Udo Gümpel, Diego Novelli, Achille Occhetto, Marcelle Padovani, Lidia Ravera ed Elio Veltri. Tra le sue opere narrative più conosciute: Piazza d'Italia (Bompiani, 1975), Il piccolo Naviglio (Mondadori, 1978) Donna di Porto Pi" (Sellerio, 1983), Notturno indiano (Sellerio, 1984), Sostiene Pereira: una testimonianza (Feltrinelli, 1994), La testa perduta di Damasceno Monteiro (Feltrinelli, 1997), I dialoghi mancati (Feltrineli, 1998), Si sta facendo sempre più tardi. Romanzo in forma di lettere (Feltrinelli, 2001), Tristano muore: una vita (Feltrinelli, 2004), Il tempo invecchia in fretta (Feltrinelli, 2009), Viaggi e altri viaggi (Feltrinelli, 2010).Autore di numerosi saggi quali: La parola interdetta. Poeti surrealisti portoghesi (Einaudi, 1970), Un baule pieno di gente. Scritti su Fernando Pessoa (Feltrinelli, 1990), Gli zingari e il Rinascimento. Vivere da Rom a Firenze (Feltrinelli, 1999), Autobiografie altrui. Poetiche a posteriori (Feltrinelli, 2003). Alcuni dei suoi testi sono anche stati portati sullo schermo da registi italiani e stranieri (Faenza, Corneau, Tanner, Lopes) o sulla scena da rinomati registi teatrali (Strehler e Bezace, tra gli altri). Ha ricevuto numerosi premi in Italia fra cui il Pen Club Italiano, il Premio Campiello e il Premio Viareggio-Rèpaci; e prestigiosi riconoscimenti all’estero, fra cui il Prix Médicis Etranger, il Prix Européen de la Littérature e il Prix Méditerranée in Francia; l’Aristeion in Grecia; il Nossack dell’Accademia Leibniz in Germania; l’Europäischer Staatspreis in Austria; il Premio Hidalgo e il premio per la libertà di opinione “Francisco Cerecedo” attribuito ogni anno dal Principe delle Asturie, in Spagna.È scomparso a Lisbona in Portogallo, dove trascorreva molti mesi dell'anno, nel 2012.

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