Siamo sotto Natale, e forse lo sentono inconsciamente anche i nostri autori, perché il libro che Paolo Mereghetti ci consiglia è di un autore di cui – in un momento del genere – potremmo aver voglia di rileggere un particolare titolo proprio sul tema natalizio.
Parliamo di Charles Dickens, naturalmente.
Pubblicato nel 1861, "Grandi speranze" è il romanzo di formazione di un giovane londinese dal carattere incostante, Philip Pirrip, detto Pip, un povero ragazzo del popolo che, attraverso una serie di eventi straordinari, riesce a elevarsi a una condizione sociale superiore, affrancandosi così dale proprie origini per le quali prova un sentimento di fastidio e rancore.
L'opera che Il Mereghetti ci ha invitato a leggere in occasione della piacevole intervista sul suo ultimo testo Il Mereghetti. Dizionario dei film 1993-2023, non è però Canto di natale, ma Grandi speranze, che anch'esse si legano bene al periodo in vista di un nuovo anno ormai alle porte.
Le speranze di cui ci parla Dickens, però, non sono le nostre ma quelle del giovane Philip Pirrip, detto Pip, orfano di sei anni che vive con la sorella e il cognato, fabbro: estremamente poco materna lei e molto affettuoso lui.
Siamo nel Natale del 1812 quando Pip fa visita alla tomba dei genitori e si imbatte in un criminale evaso di prigione, Magwitch, che sotto minaccia gli impone di portargli cibo e una lima per liberarsi delle catene che ancora lo limitano.
Pip riesce ad aiutarlo senza farsi scoprire dall'autoritaria sorella, che usa colpirlo con un bastone utilizzato in modo talmente frequente da esser stato ribattezzato dal bambino e dal cognato "Solletico".
La latitanza di Magwitch dura però molto poco, poiché viene arrestato qualche giorno dopo mentre si azzuffa con un altro evaso.
Il destino di Pip invece, dalle origini umili e povere, è quello di andare a lavorare come intrattenitore presso l'eccentrica Miss Havisham, la quale vive reclusa in una casa sudicia e ombrosa, perennemente vestita da un abito da sposa. Quel capo è il simbolo dell'abbandono ricevuto dal suo promesso sposo il giorno prima delle nozze, che con una lettera dichiarava la sua fuga d'amore con un'altra donna.
Pip ha così l'occasione di avvicinarsi a quello che dovrebbe essere un mondo facoltoso, ma ormai in rovina, dove fa la conoscenza di Estrella, bellissima ragazza di cui si innamora. La giovane ci mette poco però a rifiutarlo con disprezzo: la sua appartenenza ad una classe sociale così bassa, non lo rende di certo all'altezza di una come lei.
Da quel momento Pip cresce con il desiderio di diventare un gentiluomo per conquistare il cuore e l'onore di Estrella, adottata da Miss Havisham esclusivamente come arma da usare per punire gli uomini. Tanto bella quanto senza cuore, la ragazzina è il suo modo per vendicarsi dei torti subiti poiché, chiunque la desidererà, non l'avrà mai.
A 14 anni, quando è ormai troppo grande per continuare ad intrattenere la signora, Pip diventa apprendista fabbro presso il cognato, prima che la sua vita abbia una clamorosa svolta.
Viene informato da un avvocato di aver ricevuto una grossa somma di denaro da un benefattore che desidera restare nell'anonimato. L'enorme fortuna fa nascere in Pip grandi speranze, e si trasferisce a Londra per inseguire finalmente il sogno di entrare nell'alta società.
Finisce gli studi e tenta di integrarsi in quel mondo così diverso dal suo, con l'amore per Estrella che non si affievolisce nemmeno quando la scopre sposata – contro la volontà di Miss Havisham – con un altro uomo.
Quanto lo trasformerà però questo arrivismo?
E chi è il misterioso benefattore?
Altri personaggi si intrecceranno sul suo cammino e dei pericoli sono in serbo per lui.
Eppure, le illusioni potrebbero essere il peggior nemico che si troverà ad affrontare.
È un romanzo straordinario che non si smette mai di leggere. Un mio amico, una volta, ha detto: “Fortunati quelli che non l’hanno ancora letto. Perché possono scoprirlo!”
Questa storia di Dickens è più che la vicenda di un giovane bambino che diventa uomo.
Tra le pagine di Grandi speranze abbiamo l'occasione di mettere piede nell'Inghilterra della prima rivoluzione industriale. Di muoverci nel sottoproletariato, tra affanni e meschinità, per poi seguire, passo dopo passo, la maturazione e la crescita di un personaggio che inizialmente si vergogna del suo background, rendendosi infine conto che non vi è differenza tra classi sociali, fintanto che l'umanità – pura come quella di un bambino – risiede dentro di noi.
Scoprite di più su Dickens e i suoi temi natalizi, e non perdetevi i nostri approfondimenti legati al Natale!
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