Le logge invisibili che influenzano la politica

Da quando, in seguito al sequestro delle liste degli affiliati alla loggia massonica segreta P2 presso gli uffici del suo gran maestro Licio Gelli a Castiglion Fibocchi, il 17 marzo 1981 (affascinante coincidenza, nel giorno dell’anniversario dell’unità d’Italia), esplode uno dei più grandi scandali dell’Italia repubblicana, il fantasma della massoneria deviata è un terreno fangoso in cui insinuazioni, sospetti e fantasiose teorie di complotto si rincorrono e si mescolano a molto concrete acquisizioni giudiziarie sui collegamenti tra logge coperte, mafia e ‘ndrangheta. C’è davvero di che perdersi e rimanere disorientati. Questo saggio, breve ma densissimo, unico nel suo genere, offre finalmente una mappa per orientarsi.

Già documentarista della Camera dei Deputati, nei primi anni ottanta, collaboratrice di Tina Anselmi come responsabile dell’archivio della Commissione parlamentare d’inchiesta sulla P2 e poi dell’Alto commissariato per la lotta alla mafia, Piera Amendola ha continuato a occuparsi di questi temi fino a diventare una dei massimi esperti in Italia.

Sempre schiva e rigorosa, ha accumulato una conoscenza enciclopedica, al punto da essere stata interpellata come perito in vari processi sui legami tra massoneria e crimine organizzato. Forte di questa esperienza, ci conduce con mano sicura nel labirinto disegnato dalle migliaia di documenti acquisiti e prodotti dalle commissioni parlamentari e da innumerevoli procedimenti, dalle testimonianze dei collaboratori di giustizia e dal materiale prodotto dagli stessi massoni, a  cominciare dall’archivio personale del principe Gianfranco Alliata di Montereale, massone di grande prestigio internazionale, ritenuto uno dei mandanti della strage di lavoratori a Portella della Ginestra il 1° maggio 1947, la cui figura controversa – attiva e influente fino agli anni novanta – è il filo rosso della narrazione. Seguendo le sue tracce, affiora una rete di cui la famigerata P2 è stata solo una parte, in cui entrano diverse obbedienze e legami ai massimi livelli tra logge di diversi Paesi (molto interessanti i capitoli dedicati alle segretissime “logge Nato” e ai legami con la più influente massoneria Usa).

Non immaginate una specie di Spectre, dimenticate le speculazioni sul fantomatico “Grande Vecchio”. Amendola ci accompagna alla scoperta dei meccanismi di influenza e dinamiche di potere fin troppo credibili che sono la ragione sociale di questa costellazione di logge, luogo di legami privilegiati cementati dall’anticomunismo paranoico prima e poi da forti interessi economici, sottratto a qualsiasi forma di pubblicità e controllo democratico, e anche per questo caratterizzato da notevole stabilità e continuità.

Un reticolo di potere a cui la segretezza garantisce la possibilità, da una parte,  di mettere in contatto attori illegali, come mafiosi e stragisti (le cui azioni criminali si prestano a essere strumentalizzate in senso conservatore), con figure ai massimi livelli delle forze di sicurezza, della politica, del mondo degli affari “legittimo”; dall’altra quella di influenzare – non visti – il livello politico palese, condizionando nomine, o inchieste, o decisioni, patrocinando affari più o meno leciti.

Una lettura indispensabile per decodificare una parte delle tante forze occulte che si muovono sotto la pelle della politica palese.