Io non amo molto le biografie romanzate, ma la Lapierre sa equilibrare un'accuratissima ricerca storica a una capacità di integrare le lacune del racconto con i suoi dialoghi, con le sue interpretazioni
È una storia vera, un po' romanzata, quella che Alexandra Lapierre racconta. La protagonista è una giovane donna di nome Belle da Costa Greene e fin da subito sappiamo che è la prima direttrice della biblioteca di J.P. Morgan.
In quell'America violentemente razzista che non accetta nemmeno una goccia di sangue nero nelle famiglie, la brillante collezionista inizia a costruire l'inestimabile patrimonio di manoscritti e incunaboli della Morgan Library. Belle ha la biblioteca a propria disposizione e la modella secondo un gusto letterario raffinato.
Una donna anticonformista e brillante che ha saputo rompere ogni soffitto di cristallo della sua epoca. New York, primi anni del Novecento. Una ragazza appassionata di libri rari si fa beffe del destino salendo tutti i gradini della scala sociale e professionale, fino a diventare la direttrice della favolosa biblioteca del magnate J.P. Morgan e la beniamina dell’aristocrazia internazionale con il falso nome di Belle da Costa Greene, Belle Greene per gli amici. Ma in realtà, in quell’America violentemente razzista, la brillante collezionista che fa girare le teste e regna sul mondo dei bibliofili nasconde un segreto terribile.
Ma questa sua brillantissima carriera è sotto il segno dell'angoscia, perché Belle Green ha degli ascendenti neri
Nella sua storia c'è un segreto: benché sembri bianca, Belle è afroamericana. Figlia di un famoso attivista nero, il primo nero laureatosi ad Harvard, la bibliotecaria tenta in tutti i modi di nascondere le proprie origini.
Alexandra Lapierre racconta allora il dramma di una donna divisa tra la propria storia e la scelta di appartenere a un mondo e a una società che opprimono il suo popolo.
Il romanzo è frutto di anni di ricerche e ripercorre la vita di Belle Greene, i suoi amori travolgenti, le frequentazioni aristocratiche. Dalle pagine di Lapierre, emerge anche la storia di battaglie che ancora oggi sono molto attuali. Libertà, tirannia, razzismo.
La tensione cresce a ogni pagina del libro e Belle è consumata dalla biblioteca e dal suo segreto. Le scene che Lapierre descrive sono tratte dalla vita reale, ma sono arricchite da dialoghi tratti da fonti primarie, come le lettere.
Anche Benedetta Craveri, suggerendoci questo libro, tace sul finale, un epilogo tragico che lasciamo scoprire a tutti i lettori che vorranno dare una possibilità a Belle Greene.
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