"Bella questa cosa, ma che è?" mi sento chiedere quando, con ospiti in casa, metto su Donda di Kanye West.
Donda che, nel frattempo, è uscito almeno in CD, doppio. Copertina tutta nera, senza nemmeno i titoli delle canzoni.
Senza nemmeno il titolo del disco. Niente. E costa come un vinile, che peraltro - per il momento - non esiste. Meglio, forse. Così non ho avuto la tentazione di spendere uno sproposito. Non oso immaginare quanto bisognerà sborsare, se e quando vedrà la luce il 33 giri: sarà quantomeno un quadruplo.
Però che disco, amici! Donda cresce a ogni ascolto, ma cattura già dal primo.
Perfino un ascolto distratto, in mezzo al vociare di una cena. Perfino se l'ospite in questione non apprezza il rap. Kanye West questa volta è tornato ai massimi livelli, sfondando i limiti del genere, come sa fare solo lui. Mettendoci dentro di tutto, ma con coerenza e compattezza incredibili. Certi squarci solenni e drammatici, poi, mi lasciano senza parole.
Però, prima di tutto, ormai mi lascia senza parole lui, Kanye West. Deve averglielo proibito il dottore, di stare simpatico.
La buona notizia, ora, sarebbe che è uscito un Donda 2. Il condizionale però è d'obbligo, perché c'è un solo modo per ascoltare questo disco fantasma, chiamiamolo così: procurarsi, per 200 dollari, un congegno chiamato Stem Player, ideato da Lui in persona.
Sembra un "vecchio" lettore MP3, anche se pare che ci si possano mixare su i pezzi. Wow, proprio. In ogni caso, Donda 2 non è disponibile per nessun altro supporto, fisico o digitale. No, nemmeno in streaming. Ma si può? Peggio per KW, perché Billboard ha escluso Donda 2 dalle classifiche di vendita, non ritenendolo un vero disco.
Preso da giusta indignazione - non con Billboard, naturalmente, ma con Kanye West - ho deciso di liberarmi del precedente Jesus Is King, fin troppo coerente con il titolo, per la sua vena gospel. Assai stucchevole, a mio (abbastanza) modesto parere. Peraltro, disco racchiuso in una misera busta di plastica trasparente con un fogliettino per i titoli. Che poi il vinile fosse blu non era un gran lusso.
Insomma, ho fatto qualcosa di inaudito per me. Ho riportato l'oggetto in negozio. Il titolare, mio caro amico, non ci voleva credere, perché a quanto dice i dischi di Kanye West la gente se li tiene stretti e, quando arrivano lì, spariscono in un attimo. "Bene, allora facciamo sparire anche questo", ho tagliato corto.
Così abbiamo fatto uno scambio, con un disco su cui ero molto indeciso.
Ho portato a casa, in una bella e ricca versione, The Dream degli Alt-J. Non mi sembra all'altezza del loro primo album, quell'An Awesome Wave che per me è dalle parti del capolavoro, ma ci ho ritrovato una vena di world-folk, nonché una certa freschezza, di mio gradimento.
Senza contare il dispettuccio a mister KW.
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