Tracce di Tito

L'anima di Lucio, gli accordi di Burt, il glitter di Elton

Mentre ero al concerto degli Einstürzende Neubauten, di cui vi ho già raccontato, una persona mi ha detto: "Tu qui? Non credevo che fossi un tipo da Einstürzende Neubauten!"

Naturalmente, mi sono molto offeso.
Se c'è un tipo da Einstürzende Neubauten, sono proprio io! Chiunque mi conosca un minimo davvero, lo sa, e figuriamoci se si stupisce. A ripensarci, mi arrabbio.

Però è vero che ci sono alcune mie passioni musicali che stupiscono anche chi mi frequenta, seppure per me abbiano pieno senso.

Painted from Memory
Painted from Memory Di Burt Bacharach,Elvis Costello

Costello è stato per lungo tempo fan di Bacharach, ed ha registrato varie canzoni del compositore statunitense, a partire da "I Just Don't Know What to Do with Myself" , inclusa nella compilation della Stiff Records del 1978 intitolata Live Stiffs. Costello eseguirà anche I'll Never Fall in Love Again per la colonna sonora del film Austin Powers: La spia che ci provava. Painted from Memory vinse un Grammy Award nel 1998, come Best Pop Collaboration with Vocals.

Per esempio, Burt Bacharach.
Un mio totale idolo. Ho un mucchio di dischi suoi, che poi spesso contengono le stesse canzoni monumentali e leggere, allegre e malinconiche. Soprattutto, malinconiche. Le fischietti andando in bicicletta, anche se non piove (citazione cinematografica da intenditori), però ti arriva addosso quella bella malinconia.

Un mio amico musicista, che se ne intende, mi ha spiegato come sia tutta una questione di accordi maggiori e minori.
Ho capito soltanto che funziona, e non è casuale. D'altra parte, so che, fra i propri estimatori, Bacharach ha collezionato gente come Frank Zappa e John Zorn, per non dire di Elvis Costello che con lui ha fatto pure un magnifico - e malinconicissimo - disco, Painted from Memory.

Altra mia passione che sorprende alcuni è quella per nientemeno che Lucio Battisti.
Con il fatto che non sono un grande cultore del cantautorato italiano, si suppone che nel mazzo io infili anche Battisti. Invece, lo trovo un assoluto fuoriclasse, di quelli che nemmeno puoi etichettare. È questione di genio, che si scatena in quelle che non sono quasi mai solo canzonette. Mi viene talvolta da pensare che Anima latina sia, tenetevi forte, il più bel disco italiano di sempre, con quel suo ribollire di influenze a tutto campo, "world music" ante litteram. Finisce che mi piacciono anche i testi di Mogol, quando sono per Lucio Battisti, per l'uso simultaneo e spiazzante di termini "alti" e "bassi". Chissà che effetto facevano, all'epoca....

E poi mi piace Elton John. Okay, sto parlando di quello dell'epoca d'oro, di Madman Across the Water, Tumbleweed Connection e Goodbye Yellow Brick Road, in ordine sparso. Mi arriva dritto al cuore, mi commuove. Ha grazia, semplicità, ma anche una ammirevole complessità di armonie e arrangiamenti. E un genuino tormento interiore. Sapevo poco della sua storia personale, ma quando ho visto il film Rocketman i conti sono quadrati.

Mi fermo qui, sebbene l'elenco delle mie passioni "sorprendenti" potrebbe allungarsi parecchio.
Era soltanto per dirvi quanto c'è da guadagnare, a mio parere, a tenere la mente aperta quanto le orecchie.

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