Questa volta faccio uno strappo alla regola. Anche se, in fondo, sempre di regole si tratta. È uscito il mio nuovo libro, che non è una graphic novel, non è una storia a fumetti, ha pure pochissimi disegni (alcuni fatti con le mie manacce, pensate, e altri ottimamente realizzati da Paolo Castaldi), eppure è un libro di fumetti, sui fumetti. Su come si fanno, dal mio punto di vista di sceneggiatore.
Il titolo, L'uomo con la faccia in ombra, è un po' misterioso. La spiegazione sta in uno dei tanti aneddoti che racconto nel libro, e non voglio spoilerarvelo. Diciamo solo che riguarda un malinteso fra me e un disegnatore, di cui non faccio il nome né qui né nel libro stesso. Il sottotitolo è molto più esplicito: Manuale autobiografico di sceneggiatura.
"Tutto ti può perdonare un lettore, tranne la noia." Come si fa una storia? Come si crea un personaggio? Come si sviluppa un soggetto? Un grande maestro del fumetto confessa tutto in un completo (e divertente) manuale di sceneggiatura.
Faccio un mestiere abbastanza sconosciuto, anche se meno che un tempo: quando si pensava che i fumetti fossero fatti soltanto dai disegnatori. Ora si sa che esiste quest'altra metà del cielo, quella di chi i fumetti li scrive. Li sceneggia.
C'è qualcuno che inventa una storia, prima, partendo da un soggetto. E nel libro parlo pure di questo, ampiamente. Di come si trova un'idea, alla partenza, di quale forma può avere una storia (un cerchio, spesso, dove si inizia da uno stato di quiete per tornarci alla fine), di come si scrive un soggetto, prima di cominciare a sceneggiare.
E poi, soprattutto, dedico molto spazio alla sceneggiatura, appunto, che è la gran parte di quello che faccio durante una giornata lavorativa media. A differenza di quanto avviene nel cinema o nella televisione, le sceneggiature dei fumetti non sono fatte soprattutto di dialoghi. La maggior parte delle parole che scrivo, in una sceneggiatura, sono destinate al disegnatore, perché contengono indicazioni piuttosto precise di quello che si dovrà vedere nella storia a fumetti. Vignetta per vignetta, pagina per pagina. È lo sceneggiatore che stabilisce inquadrature, ambienti, movimenti dei personaggi, perfino luci, in un fumetto. Il un certo senso, impone il proprio punto di vista che, se ci pensate, può essere un sinonimo di inquadratura. Argomento su cui mi soffermo parecchio, in L'uomo con la faccia in ombra.
È un libro che è un atto di restituzione. Perché contiene tantissime mozioni che io stesso ho appreso da altri. Segreti del mestiere che ho rubato a chi si è generosamente lasciato derubare. Ed è fatto anche dei miei errori, da cui ho imparato tanto. Ma che forse, con questo libro, risparmierò a qualcuno arrivato dopo di me.
Ho impiegato quasi trent'anni ad accumulare le conoscenze che ho travasato, mi auguro in modo pure divertente, in L'uomo con la faccia in ombra. Per me, quindi, è una sorta di traguardo, sebbene non abbia alcuna intenzione di fermarmi, non illudetevi. La mia speranza è che, per qualche aspirante autore sia un buon punto di partenza, in una lunga e bellissima corsa a staffetta.
Ecco, scusate, questa volta non ho parlato di musica. Facciamo così, però: almeno un disco ve lo consiglio. Call to Arms & Angel, dei ritrovati Archive, sempre capaci di essere così intimisti e insieme maestosi. Anche la loro è una bella storia, che prosegue.
Call To Arms and Angels è il titolo del dodicesimo album in studio del collettivo Archive di South London. Un doppio album di 17 tracce (triplo LP) registrato nei RAK Studios di Londra.
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