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Tanabata, la festa giapponese che si fa poesia

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Crudele è l’amore che unisce i nostri cuori se non ci incontreremo neppure una volta all’anno, come le stelle di Tanabata

Fujiwara no Okikaze

Tanabata significa, alla lettera, settima notte: nella tradizione giapponese (prima ancora, in quella cinese), è una festa che si celebra la settima notte del settimo mese. E, quest’anno, la coincidenza vuole che anche nel nostro calendario gregoriano la data corrisponda con il 7 luglio. Tanabata è una festa di amore e poesia, in cui si invocano buona fortuna e prosperità, e che arriva da una leggenda lontana.

Giappone. La mia guida di viaggio Di Marco Togni;

Marco Togni, la “leggenda di Tokyo”, ci regala una nuova, coloratissima guida dall’anima pop per scoprire e (ri)scoprire il Giappone. Il fondatore di GiappoTour e GiappoLife ci offre i suoi consigli, gli itinerari e gli indirizzi per conoscere tutti i luoghi assolutamente da non perdere, ma anche gli angoli più nascosti e lontani dal turismo mainstream.

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La storia racconta di una divinità, Orihime, figlia di Tentei, che tesseva sulle rive della Via Lattea – che in Giappone è Amanogawa, fiume celestiale. Il padre la vedeva ogni notte più infelice e triste, perciò decise di darla in sposa a un guardiano di buoi che abitava sull’altro lato del fiume, Hikoboshi: i due si innamorarono appena si videro. Ma quest’amore faceva trascurare loro i doveri divini, perciò i buoi vagavano nei cieli senza controllo e gli dei erano tutti senza vesti.

Tentei, così, dovette separarli ancora, da un lato e dall’altro del fiume. Ma concedette loro una notte l’anno, quella di Tanabata, per l’appunto.

Miti e leggende giapponesi. Cronache di Kami e di Yōkai Di Gavin Blair;

Fin dalle origini, la vita e la spiritualità dei giapponesi sono state plasmate dalle imprese di dei e personaggi leggendari. La prima parte di questo volume rivisita i principali miti di fondazione del Giappone, in un primo tempo tramandati solo oralmente di generazione in generazione, poi trascritti e trasmessi fino ai giorni nostri.

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Tanabata è una delle feste più importanti per il Giappone, e le città sono addobbate e colorate con ogni sorta di ornamento per attirare su di sé la felicità e un po’ di quell’amore che vivono le due divinità. Una delle tradizioni più comuni è quella di scrivere i propri desideri su striscioline di carta variopinta, a simboleggiare i brani di stoffa di Orihime. Ma è anche consuetudine scrivere sui rami di bambù delle poesie, per attirare con la bellezza il favore degli dei e per migliorare nell’arte della calligrafia.

Microcosmi. Haiku moderni Di Chen Li;

Chen Li è uno dei poeti contemporanei di lingua cinese più innovativi e originali. Accoglie nella sua poesia influssi della poesia locale, cinese, giapponese e straniera. Nel corso del tempo ha sperimentato stili, tecniche e temi diversi, fino ad approdare negli anni Novanta alla poesia sperimentale e concreta.

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E un’ultima questione molto importante: il giorno del Tanabata non deve piovere, altrimenti Orihime e Hikoboshi non riescono a incontrarsi. A questo scopo, prima della festa sono appese le TeruTeru bozu, bambole di stoffa o carta che proteggono dal maltempo.

Se quest’anno, poi, è così fortunato, non può mancare la tradizione culinaria. Tra profumi e sapori, i piatti tipici del Tanabata sono i Takoyaki, palline di pasta fritte con dentro piccoli pezzi di polpo, e i Yakisoba, noodles fritti mescolati con carne di maiale e cavolo guarniti con salsa e maionese.

La cucina giapponese illustrata. Ediz. a colori Di Laure Kié;Haruna Kishi;

Attraverso ricette, aneddoti, storie, menù, usanze, tecniche, strumenti, ingredienti il lettore viene guidato alla scoperta di sapori e costumi del Sol Levante. Come si modella il sushi? Qual è la ricetta tradizionale della zuppa di miso? Quali sono le portate di un pasto giapponese? Quali sono i piatti tipici negli izakaya?

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