Mario Desiati durante la premiazione
Francesco e Claudia sono giovani.
Basterebbe questo, forse, a dire il nucleo più profondo e autentico di Spatriati.
Lo spaesamento evocato dal titolo allude alla gioventù, quella condizione peculiare dell’essere umano ma ne coglie i tratti distintivi per calarli in tempo storico - il nostro - che è di per sé spaesamento.
Dalla Puglia a Londra, da Milano a Berlino, le tappe dell’educazione sentimentale di Claudia e Francesco, protagonisti del libro, sono altrettante occasioni che Desiati coglie per disegnare un itinerario nel quale ciascuno può rivedere i propri vent’anni, trovandovi però al tempo stesso gli angoli (e soprattutto gli spigoli) del mondo di oggi, un mondo nel quale quell’età felicissima e infelicissima ad un tempo non trova lo spazio cui avrebbe diritto.
I corpi, il desiderio, il sentirsi “esclusi dal mondo e tuttavia del mondo fervidamente appassionati”, come ebbe a scrivere Beniamino Placido di un altro grande cantore dell’elegia dei vent’anni, Andrea Pazienza (pugliese, proprio come Desiati). ecco cosa ci ha regalato Desiati con Spatriati, ed ecco quel che ha convinto i giurati della settantaseiesima edizione del Premio Strega a eleggere il libro a vincitore, con un vantaggio sugli altri titoli in lizza che nel corso dei sei spogli di voti si è consolidato in modo nettissimo.
Non che mancassero alternative di valore e, anzi, si può dire che per eterogeneità e qualità dei libri in gara, quest'edizione ha dato motivi di gioia a quanti amano leggere storie che riescano a restituire qualcosa dei tempi complessi in cui viviamo, senza dimenticare il piacere della lettura. Amerighi, Bacà, Carati, Galletta, Piersanti, Raimo: scrittori con vocazione diversissima (vedere il nostro video per toccare con mano), tutti accomunati dalla voglia di partecipare a un'edizione che verrà ricordata anche per le sue "anomalie".
Una pioggia battente ha infatti costretto i quasi settecento invitati a Villa Giulia a cercare riparo sotto le volte affrescate della galleria, mentre Geppi Cucciari conduceva dal ninfeo (nel suo stile scanzonato e competente) le interviste agli scrittori che si avvicendavano sul palco.
Ma non è stata questa l'unica "irregolarità" della serata: Veronica Galletta non ha potuto infatti presenziare, se non in collegamento video, per ragioni di salute (la scrittrice sembra comunque star bene e ha avuto modo di far apprezzare alcune delle tante qualità del suo Nina sull'argine).
Emanuele Trevi, vincitore della scorsa edizione con il suo Due vite, presiedeva lo spoglio annunciando, turno dopo turno, il sommarsi dei voti che avvicinavano sempre più Desiati alla vittoria. Quando alla fine sull'ardesia della mitica lavagna l'ammontare in corrispondenza di Spatriati si è fermato a 166, nessuno è sembrato sorpreso dall'entità incontestabile di una vittoria largamente annunciata.
Desiati, piuttosto che adeguarsi al rituale che si ripete immutabile al momento della consegna del Premio, ha preferito sfruttare il momento per fare due dediche importanti, mostrando così di saper onorare i debiti contratti con amici e mentori. Non ha bevuto il classicissimo sorso dalla bottiglia di liquore, infatti, sostenendo che andrà ad aprirla in ideale compagnia di un suo grande amico e scrittore che non c'è più, ma la cui voce non è mai stata tanto viva e necessaria come in questi tempi di muri e divisioni: Alessandro Leogrande.
Desiati ha poi citato nel suo discorso Mariateresa di Lascia, vincitrice dello Strega nel 1995, mettendo l'accento su un tema impellente, urgentissimo. "Dedico questo riconoscimento a Mariateresa Di Lascia, che vinse qui nel 1995, pugliese come me, e a tutti i lavoratori dell'editoria italiana. Non basta la passione: ci vuole un contratto vero". Ulteriore conferma dell'autenticità di un narratore che nei suoi libri non è mai venuto meno all'impegno civile e alla sensibilità sui temi caldi del proprio tempo.
I sorrisi che rischiaravano la notte romana, sullo slargo di Villa Giulia mentre gli invitati cercavano di salire sui taxi che arrivavano alla spicciolata, lasciavano un po' alla volta il posto alla stanchezza felice di una bella serata nel segno dei libri e della letteratura.
Viva lo Strega, viva Spatriati!
Qui trovate la pagina speciale dedicata a tutti i libri protagonisti dell'edizione 2022 del Premio Strega.
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