La redazione segnala

Ghali compie 30 anni

Illustrazione digitale di Francesco Vercesi, diplomato al Liceo Artistico Volta di Pavia, 2023

Illustrazione digitale di Francesco Vercesi, diplomato al Liceo Artistico Volta di Pavia, 2023

Lo scorso dicembre Sfera Ebbasta ha compiuto 30 anni, tra qualche mese Ernia raggiungerà lo stesso traguardo e il prossimo anno toccherà anche a Tedua, Lazza e Rkomi.
Proprio oggi, però, è la volta di Ghali, nome imprescindibile in questo folto gruppo di artisti che, dal 2016 in poi, ha portato definitivamente e stabilmente in vetta alle classifiche italiane il rap tramite un suo sottogenere, la trap, e grazie alle molte aperture al pop.
In questi ultimi sette anni circa, infatti, c’è stata una svolta nel mercato discografico italiano, tra l’affermazione definitiva dello streaming come prima modalità di fruizione della musica e, di riflesso, questo grande successo di nuovi ritmi e suoni “urbani” spinti dai più giovani. Oggi la generazione artefice di buona parte di questo cambiamento ha raggiunto o sta per raggiungere la prima maturità.

Nella narrazione in tempo reale di questo passaggio storico per la musica, Ghali, prima di tutto, è stato eletto il rapper di seconda generazione più rappresentativo.
L'autore di brani che già dal titolo raccontano un mondo - come Pizza Kebab, Ricchi dentro e Habibi -, infatti, è milanese di origine tunisina, e il suo stile, sia musicale sia visivo, partendo dal rap si è sempre distinto per una certa interculturalità, amplificata dall'uso di più lingue (italiano, francese e arabo): una rappresentazione indiretta, attraverso la musica, della composizione della società contemporanea, con un occhio di riguardo all'immenso patrimonio dell’Africa, continente delle sue origini.

Cresciuto in un quartiere periferico difficile come Baggio in un piccolo appartamento condiviso con la madre, a cui ha sempre dimostrato molta riconoscenza, estraneo alle infinite polemiche sull'immaginario "gangsta" proposto da alcuni suoi colleghi, e consapevole su temi cruciali come immigrazione, razzismo e omofobia, Ghali non ha conquistato solo le ultime generazioni, ma anche quelle precedenti, perché la sua immagine pubblica è sempre risultata positiva, tanto da venire corteggiato a più riprese da brand e multinazionali.
Anche per questo è stato spesso ritenuto un corpo estraneo all'interno della scena trap italiana, non a caso è stato paragonato a un artista non proprio inquadrabile in questo sottogenere come Stromae. Ha dichiarato il neo trentenne:

È un mito, il mio idolo da sempre

Ghali

La storia di Ghali, finora, è quella di un ragazzo di talento, smanioso di una rivalsa sociale che, alla fine, è riuscito a ottenere raccontandosi attraverso la musica. Nonostante qualche periodo negativo imprevisto o le polemiche e le piccole rivalità per lo più rimaste confinate nell’ambiente del rap, si è imposto al grande pubblico come una persona sagace, sensibile e positiva.
E grazie a tutte queste doti la sua vita e quella della madre sono cambiate: a giudicare dalle sue interviste, questo era il suo scopo principale

Raggiunto questo obiettivo, oggi, a 30 anni, pubblicati tre dischi ufficiali da solista, più che un corpo estraneo alla scena rap o trap, sembra proprio il giocatore di un altro campionato, un artista “fuori concorso” che ha oltrepassato in un modo tutto suo la musica che l’ha lanciato, non da semplice italiano ma prima di tutto da cittadino del mondo.
In questi tratti sta la sua contemporaneità ma anche il suo spirito agli antipodi di quel provincialismo molto diffuso in Italia, anche nella musica. E così, nel suo caso, più che in quello di altri colleghi, la fase rap potrebbe diventare un lontano ricordo nel prosieguo della sua carriera, perché la sua musica non ha semplicemente aperto al pop ma, appunto, è una testimonianza tutt’altro che confinabile di questa epoca.
Potremmo anche averlo idealizzato in questo senso, ma l’impressione resta quella di avere a che fare con un artista dal respiro assolutamente internazionale.  

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