Diario di bordo

Quanto manca all’Apocalisse della democrazia americana?

Martedì 14 Dicembre

“Attenzione! Sta arrivando l’apocalisse per la democrazia americana. Mancano appena tre anni”.
Detta così, sembra il proclama di una setta che aspetta la fine del mondo, e invece è l’appello lanciato in un primo momento da alcuni grandi giornali americani (The Atlantic, Washington Post, New York Times), ripreso con forza in Europa e infine fatto capire abbastanza chiaramente nel corso di un webinar sulla democrazia dallo stesso presidente Joe Biden.

Che cosa è successo, di cui non ci eravamo accorti?
È successo che, a partire dal “mezzo colpo di stato” del 6 gennaio 2021, il Partito Repubblicano americano, incredibilmente ancora sotto la guida di Trump, ha posto le basi perché una stessa situazione si verifichi alle prossime elezioni, nel 2024. Approfittando del fatto che i democratici erano troppo impegnati nel lavorare per l'economia e nel fronteggiare la situazione dovuta al Covid, i repubblicani hanno usato la propria supremazia in diversi stati “chiave” facendo approvare leggi che cambiano radicalmente le regole del gioco elettorale; sono stati ridisegnati i collegi, per avvantaggiare i repubblicani, nuove leggi rendono più difficile il voto delle minoranze; ma soprattutto si è messa in mano ai governi statali repubblicani la certificazione del voto, che prima era affidata ad organismi indipendenti. Per fare un esempio: l’anno scorso in diversi stati - fra questi l’Arizona, la Pennsylvania, la Georgia - i risultati vennero contestati da Trump (in tutti i modi, al limite del grottesco), ma alla fine la vittoria di Biden venne certificata. Con le nuove leggi, questo potrebbe non succedere più e questi stessi stati potrebbero dichiarare eletto non il vincente, ma il perdente. Scoppierebbero disordini nel paese, nel peggiore scenario sarebbe l’inizio di una nuova guerra civile.

Le analisi che si sentono, i messaggi che rimbalzano sono drammatici. Che cosa si può fare?
Basterebbe che un pugno di senatori repubblicani si ribellasse all’ influenza del trumpismo (che ancora oggi controlla il 60 per cento del partito) e votasse una legge federale proposta dai democratici che stabilisce diritti fondamentali per i cittadini elettori. È quello che Biden (conosciuto come un maestro delle trattative riservate) sta cercando di ottenere.

Ce la farà? Restate sintonizzati, il tempo stringe…

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