Omicron, sei morto! La rivoluzione genetica costa appena nove cents

Giovedì 2 Dicembre

Dunque, la Variante Omicron ha scelto proprio la città dove abito, in California, per sbarcare negli Stati Uniti; peccato! avrei preferito fosse atterrata un po’ più in là.
Però: non c’è panico, tutto è sotto controllo; chi non aveva la terza dose, la sta facendo. Per darmi un po’ di ottimismo, mi sono immerso nella lettura di un articolo scientifico-divulgativo, dal titolo “The gene synthesis revolution”, comparso domenica scorsa sul New York Times magazine. Lo firma Yren Lu, 29enne matematica, esperta di comunicazione in materia di tecnologie.

L’articolo spiega che stiamo assistendo ad una rivoluzione, come quella come quella digitale, che ebbe i suoi albori in California.
Il mondo nuovo di cui vediamo l’alba si chiama “rivoluzione genetica” e permette la produzione di “materiale DNA” a una velocità crescente e ad un prezzo che si abbatte ogni settimana che passa. Il merito è di tante cose insieme: la sempre più incredibile miniaturizzazione dei chip, le nanotecnologie, la semplificazione della riproduzione dei geni. Per esempio, una sequenza di 36 geni si acquista oggi, dalla start-up Ginkgo Bioworks – valutata 35 miliardi di dollari – per nove centesimi al pezzo; il tutto viene spedito in una settimana via mail; a quel punto tocca a voi giocare al “piccolo genetista” con una capsula di Petri e poco più.
L’articolo spiega come questa accelerazione tecnologica sia stata alla base del più straordinario successo sanitario dell’umanità, ovvero la diffusione in quattro miliardi di dosi del vaccino a base di RNA commercializzato da Pfizer e Moderna. “Siamo in una fase simile a quella in cui uscì l’Apple II; tutti capirono che era una rivoluzione, ma si chiedevano: ma a cosa serve?”

Sembra che il futuro – spinto dal Covid, certo; ma anche dall’intelligenza umana – stia lavorando per noi. Già ora è possibile riprodurre qualcosa che è in natura, per esempio il profumo di una rosa; e domani, invece che disegnare geni già esistenti, potremo disegnarne di nuovi, spietati contro il cancro.

Grandi tempi ci aspettano; sempre che i no vax ce lo permettano, eh!