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Bettino Craxi presidente del Consiglio

wikicommons.wikimedia.org - © www.fondazionecraxi.it

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La trilogia della Patria del giornalista e scrittore Enrico Deaglio è una raccolta in presa diretta dei fatti più importanti che hanno segnato la storia del nostro paese dal 1967 al 2020. I volumi:

Patria 1967-1977, Feltrinelli 2018
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Patria 1978-2010, Il Saggiatore 2010
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Patria 2010-2020, Feltrinelli 2020 
Estratto da

Patria 1978-2010 di Enrico Deaglio

pp. 367-368

Patria 1978-2010
Patria 1978-2010 Di Enrico Deaglio;

Ma davvero è successo tutto questo? In un libro di novecento pagine, una cavalcata in quel vero romanzo che è stata l'Italia degli ultimi trent'anni. È come guardare un film sulla nostra vita, in cui gli avvenimenti sono raccontati mentre succedono.

Roma, 4 agosto 1983

Bettino Craxi, da sei anni segretario del Psi, sceglie la cravatta giusta per salire al Quirinale: quella rosso granata.
Ha 49 anni, milanese, è alto un metro e novanta, veste in genere con un giubbotto, ed è il primo socialista a essere nominato presidente del Consiglio. L'incarico glielo dà un altro socialista, il presidente Sandro Pertini, dopo la crisi del governo Fanfani.

Bettino Craxi (nel Sud il suo nome risulterà sempre impronunciabile e diventerà Crazi o Cracsz) è una vera novità nel mondo politico italiano.
Ha accentrato su di sé tutto il potere nel suo glorioso partito, che raccoglie solo il 9 per cento dell'elettorato, ma che è in prima fila nelle battaglie civili e anticlericali e ha punti di forza a Milano e in Calabria.

L' antipatico. Bettino Craxi e la grande coalizione

Bettino Craxi era antipatico perché incarnava la politica in un’epoca di crollo delle ideologie e di avversione ai partiti. Perché non temeva né di macchiarsi di una colpa né di affrontare l’odio. Perché era alto e grosso, ribelle e autoritario e anche se tendeva alla pace e sorrideva sembrava sempre in guerra

Cresciuto politicamente nella corrente di Pietro Nenni (gli «autonomisti»), ha dichiarato di preferire il socialista francese Proudhon a Karl Marx, si è recato solitario in Cile per portare omaggio alla tomba di Salvador Allende, è un ammiratore e collezionista di cimeli di Giuseppe Garibaldi, apertamente sostenitore della causa palestinese, amico intimo di Silvio Berlusconi.
Diventa famoso per il suo modo di parlare in pubblico: poche parole, lunghe pause, gesti larghi della mano destra verso l'alto, che gira lentamente come se stesse avvitando un'invisibile lampadina.
Una certa repentina irascibilità è associata al diabete mellito di cui soffre.

Con un atto di forza senza precedenti nella politica italiana, ha denunciato i suoi compagni di partito (la corrente di sinistra, guidata da Riccardo Lombardi) per aver intascato enormi tangenti per un acquisto di petrolio, il cosiddetto affare Eni-Petromin.

Controvento. La vera storia di Bettino Craxi

Dopo decenni di letture contrapposte, Controvento vuole raccontare il "vero" Craxi, l'ultimo leader della Prima Repubblica. Una figura che "parla" alla politica dei nostri giorni con la sua lunga gavetta, diversa dalle fulminee ascese di tempi più recenti

Cinque anni prima, è stato l'unico segretario di partito a non accettare la linea della fermezza e a lavorare per salvare la vita di Aldo Moro. Nell'esplosione patriottica seguita l'anno prima alla vittoria dei Mondiali, ha visto un segno inequivocabile della coesione della patria. Conta di sfondare nel consenso elettorale, sia a sinistra, nelle fila del Partito comunista, sia a destra, nella massa senza rappresentanza che vota per il Movimento sociale.

Il suo governo è pentapartitico. Giulio Andreotti è ministro degli Esteri; Antonio Gava è alle Poste e telecomunicazioni (ovvero la Rai); Gianni De Michelis, dell'ex sinistra socialista, al Lavoro e alla previdenza sociale; Oscar Luigi Scalfaro, democristiano, agli Interni. Giovanni Spadolini, repubblicano, alla Difesa; Bruno Visentini, repubblicano, alle Finanze.

30 aprile 1993. Bettino Craxi. L'ultimo giorno di una Repubblica e la fine della politica

La scena dell'Hotel Raphaël e del lancio delle monetine contro Bettino Craxi è considerata tipicamente il simbolo di un'epoca. Nessuno raccontò la violenza dell'aggressione, della denigrazione, dello scherno, dell'«uccisione del nome» di un uomo.

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Trilogia della Patria

Patria 1967-1977

Di Enrico DeaglioValentina Redaelli | Feltrinelli, 2018

Patria 1978-2010

Di Enrico Deaglio | Il Saggiatore, 2010

Patria 2010-2020

Di Enrico Deaglio | Feltrinelli, 2020

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