Immagine tratta dal libro "Con il vostro irridente silenzio. Le lettere e il Memoriale: voci dalla prigionia di Aldo Moro, Feltrinelli, 2022"
Il 16 marzo del 1978 è una data impressa nella memoria di tutti, anche di quelli che ancorano non erano nati.
Come accade di fronte alle notizie impreviste e sconvolgenti, ognuno ricorda esattamente quello che stava facendo nel momento in cui è venuto a conoscenza del sequestro del Presidente della Democrazia Cristiana Aldo Moro. Si è interrotto il lavoro, si sono interrotte le lezioni, si è tornati a casa nella paura e nell’incertezza di un clima politico impazzito ed estremamente polarizzato.
Quegli anni sono il simbolo più recente nella nostra storia di una crisi esistenziale che abitava il paese, smarrito, politicamente radicalizzato, di un periodo storico che ancora merita di essere approfondito e compreso per svelare legami, intrecci, documentazioni e portare alla luce verità ancora disseminate negli archivi di Stato e non solo.
Tra la fine degli anni Sessanta e per oltre venti anni si sono susseguiti sequestri, omicidi, stragi dall’una e dall’altra parte, rossa e nera, in cui la scena sociale era chiamata a dividersi, annullando la voce di quelli che si affidavano alla comunicazione democratica e istituzionale (i più) e che non cedevano alla militanza armata. Il sequestro di Aldo Moro è stato solo uno dei momenti apicali degli anni di piombo, prima e dopo quello di magistrati, banchieri, imprenditori, sindacalisti, forze di polizia, giornalisti, giudici e di tutti i civili innocenti uccisi dalle bombe di Piazza Fontana, di Piazza della Loggia, dell’Italicus, della stazione di Bologna e di molti altri attentati.
Dopo 46 anni da quel giorno, seppur la discussione e la bibliografia sugli anni di piombo sia ricchissima, l’impressione è quella di una perdita di memoria collettiva, di uno sfilacciamento della narrazione tra quelli che c’erano e le nuove generazioni: un periodo storico così importante per il nostro paese non può e non deve uscire dalla discussione pubblica, soprattutto da quella scolastica.
In occasione dell’anniversario del sequestro di Aldo Moro, abbiamo deciso di raccogliere dieci titoli che pur restringendo il punto di vista, allargano il dibattito dal grande quadro storico alle scelte individuali delle persone e alla storia specifica di certe città o periferie: il quadro più ampio e collettivo di un momento così complesso e insofferente, infatti, non può esimersi dall’analizzare i bisogni, le storie e le singole situazioni che hanno spinto gli attori primari e secondari di quegli anni a imbracciare le armi o, dall’altra parte, a difendere la lotta politica democratica, anche a costo della loro vita.
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