Segnali di fumetto

Fumettibrutti di nome, non di fatto

© Foto di Adolfo Frediani

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La separazione del maschio. Copia autografata

È possibile camminare sul filo che separa la vita del padre di famiglia da quella dell’amante seriale? Il maschio protagonista di questa storia è un genitore presente, un marito premuroso. E un poligamo compulsivo.

Cominciamo da una domanda legittima. Perché Fumettibrutti?

Di fatto il successo delle opere di Josephine Yole Signorelli, la collaborazione con Francesco Piccolo, soprattutto il Premio Michelozzi nel 2018 per la migliore opera prima, Romanzo esplicito (edito da Feltrinelli), dicono il contrario.

Molti lettori apprezzano i suoi disegni perché vi sono dentro una brutalità e allo stesso tempo una purezza spiazzanti. Più il disegno è scarno e più queste caratteristiche vengono fuori, come se l’assenza di uno sfondo e di particolari ci rendesse più simili ai suoi personaggi e ci facesse sentire più vicini ai suoi racconti. Togli ogni sovrappiù e resta solo la storia nella sua crudezza, spesso dolorosa, sempre vera, dove i colori contribuiscono a creare un effetto drammatico.

Come in Romanzo Esplicito ho utilizzato due colori per rappresentare il passato e il presente, volevo che entrambi fossero colori drammatici e anche se si pensa che l’arancione sembri allegro in realtà ha la giusta dose di malinconia per creare l’effetto che volevo

Quando l’abbiamo incontrata in Stazione Centrale abbiamo parlato del suo ultimo lavoro, attinto dal romanzo di Francesco Piccolo, La separazione del maschio (Einaudi). L’omonimo fumetto (pubblicato da Feltrinelli) non è un adattamento, piuttosto una libera interpretazione del personaggio-maschio del libro, un amorevole compagno e padre con una irrefrenabile propensione al tradimento.
Questi si divide tra amanti di lungo corso e fugaci incontri di una notte e non ha un nome al contrario delle protagoniste donne, vere “luci” del fumetto per Fumettibrutti.

Il tema del tradimento non è affrontato dall'autrice con intento moralistico però: è sufficiente il suo tratto essenziale per stabilire una distanza tra lei, noi e il personaggio maschile immaginato da Piccolo.
Allo stesso modo sono trattate le scene di sesso, presenti nella misura in cui sono per Fumettibrutti necessarie in senso narrativo oltre che divertenti da disegnare e utili a evidenziare sulla pagina un aspetto che per molti è ancora tabù.

Ci sono delle cose come quaderni, appunti, la china, il disegno e anche il sesso che sono strumenti per raccontare, che dicono qualcosa secondo me dell’umanità di cui mi interessa parlare, che considera ancora certi elementi come un tabù. Anche disegnare male è ancora un tabù

Appassionata lettrice (tanto da perdere un treno alla stazione mentre era assorta nella lettura del libro di Piccolo), amante del caffè senza zucchero e disegnatrice notturna e diuturna, Fumettibrutti ha dichiarato che La separazione del maschio è per lei il suo secondo Romanzo esplicito, un secondo certissimo successo, quindi, che rappresenta un nuovo capitolo in una avventura artistica ed editoriale del tutto originale e convincente.

Torniamo allora alla domanda iniziale: perché Fumettibrutti? Se questa mano è lo strumento attraverso il quale si esprime, se disegnando “male” le sue storie vengono fuori ancora più potenti, noi e tutti i suoi lettori continueremo, grati, a domandarcelo.

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Fumettibrutti, pseudonimo di Josephine Yole Signorelli, è il nuovo grande fenomeno del fumetto italiano. Con testi e disegni diretti, duri e spiazzanti racconta la realtà e i sogni, spesso disillusi, della sua generazione. Romanzo esplicito (Feltrinelli Comics 2018) è stato il suo esordio editoriale, acclamato dalla critica (non solo fumettistica) e con il quale ha vinto il Premio Micheluzzi come migliore opera prima. È seguita una storia sull’antologia Post Pink (Feltrinelli Comics, 2019). Ancora per Feltrinelli Comics, P. La mia adolescenza trans (2019), Anestesia (2020), con Joe1 CenerentolA (2021) e nel 2023 insieme a Francesco Piccolo, La separazione del maschio.

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