Come iniziare a parlare o scrivere a proposito del viaggio? Che cosa rappresenta per noi muoversi? E come ci muoviamo? Con quali mezzi, verso quali mete?
Da Ulisse a Melville, da Conrad a Verne o Salgari (che però, sapete, non si è mai mosso) la curiosità muove il mondo, ci spinge oltre. I grandi esploratori, come Marco Polo o Cristoforo Colombo, erano certamente coraggiosi, ma soprattutto curiosi. Conoscere cose mai viste prima, scoprire cosa c’è al di là delle montagne e degli oceani… questo era il motore che li faceva partire! Animati dalla stessa curiosità sono gli scienziati, che sentono l’esigenza di esplorare o cercare risposte, o gli inventori o i grandi filosofi.
Davvero dunque occorre spostarsi o muoversi verso mete irraggiungibili? Il viaggio non è forse rappresentato dall’esplorare grazie alla nostra inesauribile curiosità?
All’uscita del paese si dividevano tre strade: una andava verso il mare, la seconda verso la città e la terza non andava in nessun posto. (…) Quando Martino fu abbastanza grande da attraversare la strada senza dare la mano al nonno, una mattina si alzò per tempo, uscì dal paese e senza esitare imbocco la strada misteriosa e andò sempre avanti.
Leggere è viaggiare, navigare. Anche lasciarsi rapire dalla musica potrebbe definirsi un viaggio, così come guardare il cielo di notte rappresenta perdersi nell’infinito e lo stesso vale quando ci estraniamo osservando un quadro o guardando un film.
Da sempre si viaggia, ci si sposta, si anela al movimento per pura curiosità, per il desiderio di scoprire cose nuove, luoghi sconosciuti, per spostare il confine delle nostre conoscenze. Da sempre, in fondo, migriamo verso nuovi orizzonti, nuove terre, nuovi mari, nuove genti diverse da noi. Coltivare la meraviglia: forse è questo il segreto del presente e del futuro per continuare a scoprire la bellezza del mondo.
Chiara Carminati, Viaggia Verso. Poesie nelle tasche dei jeans (Bompiani)
Ogni bambino, quando muove i primi passi, inizia a scoprire il mondo: comincia così un viaggio avventuroso verso la sua crescita, verso un mondo che si fa vicino, verso un linguaggio che apprenderà, e pian piano allarga i propri orizzonti percorrendo luoghi sconosciuti. Non smetterà mai di imparare. Per questo gli auguriamo di viaggiare sempre, anche attraverso le storie: ogni storia, come ogni viaggio, alimenta il desiderio, lo stupore, la voglia di esplorare il mondo e di aprirci agli altri senza averne paura. Ogni volta, un piccolo passo più in là.
Non importa come sceglierai di partire: in nave, in mongolfiera, in aereo, a piedi, in treno, a cavallo o in bicicletta. Potrai anche restare fermo, ma con lo sguardo verso nuovi orizzonti, al di là della famosa siepe di cui parlava quel signore che si chiamava Giacomo Leopardi.
Il viaggio è la scoperta, il viaggio è la vita. Nel viaggio cerchi una cosa e ne trovi un’altra.
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