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I libri per bambini candidati al Premio Inge Feltrinelli

Chi è che, nelle fiabe, sconfigge l’orco, sconfessa il re quando è nudo, gabba la strega facendola finire in forno? Sono i bambini e le bambine, i piccoli, i semplici, che, resi saggi dalla vita, riescono a riportare la giustizia e rivendicare la libertà contro l’arbitrio e la sete di potere dei prepotenti.

Le bambine e i bambini hanno chiara, chiarissima, fino addirittura dai tre anni di vita, la differenza tra giustizia ed arbitrio. Anche se il campo degli studi sullo sviluppo morale dei bambini e delle bambine è ampio e complesso ed ancora non del tutto definito, l’attenzione al rispetto altrui e la costruzione di un corpus di regole condivise sono uno dei pilastri dell’educazione contemporanea, non più impositiva ma sempre più attenta al rispetto della persona e dei suoi confini.

Le regole, infatti, non devono andare bene solo agli adulti ma devono essere nel limite del possibile anche condivise, accettate e qualora fosse il caso negoziate, per avere una reale efficacia pedagogica ed essere eque. Gli adulti devono mettersi per primi nei panni del bambino, che ha diritto anzitutto al rispetto.

L’azione di mettersi nei panni degli altri o, come dicono gli inglesi, camminare un miglio nelle scarpe altrui, è la base di quell’educazione all’empatia tanto ricercata e di cui tanto si discute, spesso affiancandola all’educazione emozionale, e che è una tappa fondamentale nella crescita globale dell’individuo. Strumento per l’educazione all’empatia, oltre all’esempio di adulte ed adulti affidabili e coerenti, è la buona letteratura.

La letteratura per ragazzi affronta e deve affrontare ogni tema, offrendo così un variegato specchio della variegata realtà che ci circonda. Purtroppo la realtà non sempre è giusta ed è rispettoso dell’intelligenza di bambine e bambini raccontare loro anche aspetti della realtà problematici e a volte dolorosi, sempre in considerazione del loro speciale status e grado di sviluppo. Il mondo che sogniamo per loro è un mondo accogliente ma ancora tutto da fare, che richiede mani pronte a seguire l’utopia e occhi pieni di visione.

Bisogna quindi parlare di giustizia ai bambini e alle bambine? Sì, di giustizia, di equità, di libertà, di diritti. E farlo attraverso la buona letteratura è una freccia potente all’arco dell’educatrice e dell’educatore.

Premiare le autrici che si pongono l’obiettivo di raccontare i diritti, siano essi acquisiti - ma quali diritti sono acquisiti per sempre? Occorre stare in guardia - o in costruzione è lo scopo del Premio dedicato a Inge Feltrinelli, signora dell’editoria italiana, quest’anno alla terza edizione e che per la seconda volta ospita una sezione dedicata ai libri per l’infanzia.

Un comitato di valutazione intermedia interno al gruppo Feltrinelli ha selezionato i cinque titoli che saranno sottoposti al giudizio finale di una giuria popolare. 

Potete trovare qui la lista delle cinquine finaliste per le categorie Fiction, non Fiction, Inchiesta e Podcast.

A partire da oggi e fino al 16 febbraio, potrete votare il vostro libro preferito di Fiction e non Fiction a questo link (https://www.premioingefeltrinelli.it/il-tuo-voto/fiction-non-fiction); per la menzione speciale Kids, invece, potrete esprimere qui (https://www.premioingefeltrinelli.it/il-tuo-voto/kids) la vostra preferenza.

La cinquina finale

L'ammiraglio si è preso il cielo. Ediz. a colori

Spinto dalla più cieca avidità, un severo ammiraglio si mette in testa di rubare l’impossibile: il cielo. E così comincia: ripiega le nuvole, cuce i fulmini a punto croce, spegne i tramonti con un interruttore.

Rodari ci ha insegnato che il cielo è di tutti, Marianna Balducci, con questo albo illustrato in tecnica mista, ci racconta cosa succede se un piccolo e prepotente ammiraglio decide di prenderselo, schiacciando le nuvole, cucendo a punto croce gli squarci dei fulmini, inventando un interruttore per accendere e spegnere i tramonti. Nessuno si ribella, lo credono matto, e lui ne approfitta per prendere tutto quello che può, fino a lasciare, al posto del cielo, una pagina bianca, finché un bambino non si accorge di una fessura da cui emerge un po’ di azzurro.

Nel solco del pacifismo di Gianni Rodari e nello spirito del movimento di cooperazione educativa, L’ammiraglio si è preso il cielo (Edizioni Clichy) è un inno alla consapevolezza della necessità di lottare per mantenere i diritti acquisiti e al coraggio, di chi, seppur piccolo, sa vedere oltre i limiti del potere.

La terra di nessuno
La terra di nessuno Di Maria José Floriano;

«Camminare tra i vetri è un'arte. Soltanto sanno farla certi artisti circensi. Ho sentito dire che li chiamano fachiri. Ma lo facciamo anche noi bambini del campo. Ogni giorno giochiamo a dribblare ratti siringhe resti dei falò. Nel campo siamo acrobati, camminiamo in equilibrio sui fili di rame.»

La terra di nessuno (Kalandraka) di Maria José Floriano è un albo illustrato quasi pittorico, in cui si mescolano un’immaginazione onirica e la raffigurazione di una realtà molto cruda. La periferia di Madrid, raffigurata nell’albo, è solo un pretesto per narrare tutte le periferie svantaggiate del mondo e le infanzie che lì trascorrono. Infanzie dure, poiché i bambini e le bambine camminano tra i vetri, come i fachiri. Ma i fachiri del circo compiono le loro prodezze solo per poche ore al giorno, i bambini e le bambine delle baraccopoli sono condannati a attraversare vetri rotti, reali o metaforici, tutto il giorno per anni, forse per tutta la vita.

Albo di forte denuncia e dall’impatto emotivo molto intenso, La terra di nessuno racconta di diseredati e dimenticati, di quel terzo della popolazione mondiale che vive in condizioni di estrema marginalità, in baracche, favelas o slum.

Una damigella non in pericolo
Una damigella non in pericolo Di Bethan Stevens;

Una storia che racconta di una damigella in pericolo. Terribilmente, gravemente in pericolo... o forse no? La protagonista di questa storia forse non assomiglia granché alle damigelle di cui avete sentito parlare. La ragazza infatti ha tutta l'intenzione di mostrare al Cavaliere dall'Armatura Splendente, al Principe Azzurro e a chiunque altro voglia decidere per lei, chi è che comanda!

Una damigella in una torre è in pericolo, no? E l’anziana signora che vive con lei nella torre sarà una vecchia megera, una strega, no? Se poi c’è un drago, come farà mai la damigella a salvarsi senza un principe azzurro? Una damigella non in pericolo (Settenove) di Bethan Stevens è un albo molto divertente, dallo stile fumettistico, che rovescia i topoi narratologici delle fiabe in un gioco, anche di botta e risposta tra il narratore e la protagonista, affermando con una risata il diritto di ciascuno a vivere per quello che è, al di là degli stereotipi e delle gabbie delle fasulle rappresentazioni.

Nina. La storia di Nina Simone
Nina. La storia di Nina Simone Di Tracy N. Todd;

Nina Simone è stata un’icona del suo tempo. La sua musica ha fatto da colonna sonora ai movimenti di liberazione. Prima di diventare Nina Simone, tuttavia, è stata Eunice Kathleen Waymon, una bambina prodigio che sapeva cantare ancor prima di camminare e imparava a suonare il piano sulle ginocchia del padre.

Nina (AnimaMundi edizioni) di Tracy N. Todd è una biografia di Nina Simone che intreccia, come del resto è avvenuto nella realtà, la vita della cantante e musicista con la storia degli Stati Uniti e le lotte per l’emancipazione degli afroamericani, con grande attenzione al racconto dell’infanzia e degli anni di formazione dell’artista. L’illustrazione, atipica ed un po’ jazz, trasfigura il vero; ma è piacevole riconoscere le immagini più note dell’artista tra le pagine di questo lungo albo. 

Sebbene racconti una storia lontana dall’esperienza della maggior parte dei bambini italiani, l’evocazione delle ingiustizie subite da Nina Simone porta i bambini ad empatizzare con lei e rende la storia fuori dal tempo, senza però privarla di prospettiva storica.

I sogni di un camaleonte
I sogni di un camaleonte Di Jurga Vilè;

Protagonista della storia è il camaleonte Leon, che in una bellissima giornata di sole passeggiando sulla spiaggia dorata si imbatte in un gruppo di umani che lo cattura e lo porta in città, per essere sistemato in casa in un acquario.

Un bambino trova in spiaggia il camaleonte Leo, lo mette in un barattolo e lo porta in casa. Leo, turbato, diventa nero, si raggomitola in un angolo e sogna, finché una mano amica, attenta alle sue necessità, non gli restituirà la libertà. L’albo, un intenso ed efficace lavoro sull’importanza dell’empatia nelle relazioni con gli altri, siano essi umani o meno, gioca sul contrasto tra il mondo diurno di Leo il camaleonte, un mondo scuro, nero, senza gioia né sfumature, e la ricca immaginazione notturna della creaturina, che sogna un mondo intensamente colorato. La struttura di I sogni di un camaleonte (24 ore Cultura) di Jurga Vilè è molto semplice, e l’illustrazione, complessa e ricca, possono accompagnare in un percorso verso la comprensione dell’empatia anche bambini molto piccoli, fin dai quattro anni.

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