La redazione segnala

Mal di Libia di Nancy Porsia vince la seconda edizione del Premio Inge Feltrinelli

Sono state annunciate questa sera in Fondazione Feltrinelli le vincitrici della seconda edizione del Premio Inge Feltrinelli. Raccontare il mondo, difendere i diritti, il riconoscimento che promuove la cultura e la parola come veicoli di sensibilizzazione e lotta contro le disuguaglianze, nato nel ricordo dell’impegno di una donna coraggiosa che ha saputo mettersi all’ascolto di un’umanità vittima di ingiustizie.

Tra le oltre 150 opere candidate, valutate dalla Giuria Internazionale del premio, hanno trionfato: per la categoria Libri, Mal di Libia (Bompiani) di Nancy Porsia (non perdetevi la nostra intervista all'autrice), sui grandi intrecci della politica, la guerra civile e le tragedie delle migrazioni in Libia; per la categoria Inchieste, Los vuelos de Alicia di  Marcela Turati, che ha gettato una luce sulle vittime messicane gettate in mare dagli aerei durante la cosiddetta “guerra sporca”; per la categoria Podcast, la sceneggiatura Fammi sentire proposta dalla classe 1A del Liceo C. Poerio di Foggia, che ha messo al centro delle contraddizioni della città la lotta per la legalità e il racconto delle vittime di mafia.

Mal di Libia. I miei giorni sul fronte del Mediterraneo

Nancy Porsia arriva per la prima volta a Tripoli il 4 novembre 2011, due settimane dopo la morte di Muammar Gheddafi, con la netta sensazione di aver mancato un appuntamento con la Storia. Per un anno viaggia tra Nord Africa, Europa e Medio Oriente alla ricerca di storie da raccontare...

A questi primi premi si sono aggiunte le assegnazioni delle quattro menzioni speciali per libri e inchieste. Tra queste, la menzione speciale Libri Kids, rivolta alle scrittrici di letteratura per l’infanzia, novità di questa seconda edizione.

A decretare le vincitrici per le due menzioni speciali dedicate alle opere di fiction e non fiction sono stati gli oltre 4.500 voti espressi dalla Giuria Popolare, che hanno premiato per la categoria Libri Lo scafista (che abbiamo anche recensito per voi) di Stéphanie Coste (La Nave di Teseo) e per la categoria Libri Kids La terra di nessuno (clicca qui per recuperare la nostra recensione) di Maria José Floriano (Kalandraka edizioni).

Lo scafista
Lo scafista Di Stéphanie Coste;

Seyoum ha trent'anni ed è uno dei più importanti scafisti della costa libica. Sono dieci anni che fa questo terribile mestiere, da quando, nel 2005, la sua fuga dall'Eritrea si era arenata sulle spiagge del Mediterraneo. Spietato, intelligente e senza scrupoli, ha creato un piccolo impero basato sulla disperazione di chi fugge da povertà, persecuzioni e guerra.

La terra di nessuno
La terra di nessuno Di Maria José Floriano;

«Camminare tra i vetri è un'arte. Soltanto sanno farla certi artisti circensi. Ho sentito dire che li chiamano fachiri. Ma lo facciamo anche noi bambini del campo. Ogni giorno giochiamo a dribblare ratti siringhe resti dei falò. Nel campo siamo acrobati, camminiamo in equilibrio sui fili di rame.»

Tra le inchieste giornalistiche, valutate invece dalla Giuria internazionale, la menzione speciale contro la violenza di genere è stata riconosciuta a Femmes à abattre del collettivo giornalistico Youpress, pubblicato su Mediapart, mentre China’s online feminist revolution di Wanqing Zhang, Rest of World ha trionfato come l’opera vincitrice del Premio speciale della Giuria.

Hanno composto la giuria internazionale di questa seconda edizione: il Presidente Carlo Feltrinelli, la scrittrice Simonetta Agnello Hornby, la giornalista Lucia Annunziata, l’Amministratrice Delegata di Gruppo Feltrinelli Alessandra Carra, il giornalista Ezio Mauro, la giornalista Simonetta Fiori, il Direttore di Anagrama Jorge Herralde, il portavoce di Amnesty International Riccardo Noury, lo scrittore Christoph Ransmayr, il Presidente del Pen International Burhan Sonmez, le editrici Dominique Bourgois e Susanne Schüssler e l’autrice Pinar Selek.

Il Premio è promosso da Fondazione Giangiacomo Feltrinelli e Gruppo Feltrinelli, in collaborazione con i tre soci promotori BookCity, AIE e Scuola per Librai Umberto e Elisabetta Mauri.



Le motivazioni dei tre lavori vincitori: 

Opere di fiction e non-fiction

Mal di Libia di Nancy Porsia (Bompiani)

Con una scrittura incalzante, Nancy Porsia ci trascina dentro le vicende politiche di una Libia ostile, contraddittoria e poco compresa, offrendo uno sguardo laterale sul “dopo Gheddafi”, la guerra civile, le migrazioni sulla rotta del Mediterraneo, il sogno di democrazia germogliato con la Primavera araba e presto sfiorito. Dall’unica giornalista italiana di stanza in Libia, un racconto vivo e coinvolgente che, combinando ritmo narrativo e chiarezza informativa, fa luce sulle responsabilità internazionali. 

Inchieste e fotoreportage

Los vuelos de Alicia di Marcela Turati (Messico, pubblicata da Revista Anfibia e Quinto Elemento Lab)

Il lavoro di Marcela Turati illumina la decennale lotta per il riconoscimento della verità e della giustizia in Messico, ma svela anche un aspetto meno conosciuto delle dittature in America Centrale e del Sud: l’uso dei voli della morte da parte delle forze armate messicane. Attraverso la ricerca di una figlia sulle tracce della madre scomparsa, l’inchiesta si distingue per la sua complessità narrativa e la ricchezza delle fonti utilizzate. Indagando una piaga ancora aperta in America Latina, si rivela una esemplare testimonianza della lotta per la memoria e la giustizia.

Podcast

Fammi sentire a cura di Liceo C. Poerio – classe 1A, Scienze umane, indirizzo economico sociale – Foggia

Fammi sentire nasce per “farsi ascoltare”. Il progetto dimostra una spiccata sensibilità verso la sfera dei diritti ed è un esempio di coraggio civile e civico contro le mafie. La forza del tema, lo storytelling, la ricostruzione del contesto attorno a un personaggio-guida, quello di Daniela Marcone e della sua famiglia, ben si coniugano con il linguaggio espressivo del podcast. La vita e la battaglia per la legalità della famiglia Marcone si intreccia con le contraddizioni di Foggia, una città che non ha perso la voglia di lottare per la giustizia.

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