Come Maremosso, media partner del Premio Strega Poesia, non potevamo non dedicare uno spazio ai libri di poesia candidati a questa prima edizione!
Ogni giorno, trovate le biografie degli autori e le opere con le quali gareggeranno in vista del 19 maggio, data in cui verrà proclamata la cinquina finalista.
Italo Testa partecipa con Onda statica (Zacinto)
Vive a Milano e ha pubblicato, tra le varie, poesie: Onda statica (2022), quattro (2021, Finalista Premio Prestigiacomo - San Mauro Castelverde), L’indifferenza naturale (2018, Premio Lorenzo Montano, Finalista premi Carducci, Dessì, Fogazzaro), La divisione della gioia (2010, Premio Città di Ustica, Finalista premi Carducci e Tirinnanzi). Suoi testi sono tradotti in inglese, francese, spagnolo, tedesco, cinese e sono compresi nell’antologia di poesia europea Grand Tour (2019).
Anche tu, come tutti gli altri, tu come tutti gli altri, chiamalo come vuoi, chiamalo amore, come vuoi, è solo silenzio e fame, e gli altri che non ci sono mai, quando li cerco, quando ho bisogno, tutti, indistintamente, e io che non ci sono mai, io qui persa, io quell'ombra.
Anche tu, come tutti gli altri, tu come tutti gli altri, chiamalo come vuoi, chiamalo amore, come vuoi, è solo silenzio e fame, e gli altri che non ci sono mai, quando li cerco, quando ho bisogno, tutti, indistintamente, e io che non ci sono mai, io qui persa, io quell'ombra.
Loredana Tierno partecipa con Davanti ai miei occhi l'universo (Edizioni Il Saggio)
Classe 1968, nata in Sant'Angelo a Fasanella (SA). Laureata in Lettere indirizzo Archeologico Medioevale è oggi docente di Lingua e Letteratura Italiana e Storia. Ha pubblicato Dalle ultime lettere di Abhel Lerua (romanzo epistolare); La maledizione di Ludovico -Racconti agghiaccianti; Davanti ai miei occhi l'universo.
La prima raccolta di poesie di Loredana Tierno pubblicata nell'agosto 2022 vede cento poesie dedicate all'universo e a tutti i suoi oggetti (stelle, galassie, ammassi aperti e ammassi globulari, nebulose, quasar ecc.) nonché alle costellazioni. Le poesie sono comprensive di note atte a spiegare gli aspetti astronomici e l'origine mitologica delle costellazioni. L'intento dell'autrice è stato quello di mettere "l'universo in poesia", dando vita a un volume che appassiona non solo gli astrofili, ma anche chi si avvicina a questo mondo per la prima volta.
Cento liriche (sonetti, canzoni, terzine dantesche, libere) sull'universo e i suoi oggetti (stelle, galassie, nebulose, ammassi aperti, ammassi globulari, quasar, asterismi) e sulle costellazioni. Nelle note vengono divulgate spiegazioni astronomiche nonché racconti di mitologia, principalmente greca, legati alle costellazioni e alle stelle.
Bruno Tognolini partecipa con Rime alfabete. Ventuno filastrocche per imparare a scrivere il mondo (Salani)
Classe 1951, ha studiato al DAMS di Bologna nel ’79. Dopo un decennio di teatro negli anni Ottanta, è ormai da trent’anni autore ‘per i bambini e i loro grandi’. Ha scritto poesie, romanzi e racconti (oltre quarantacinque titoli con i maggiori editori nazionali), programmi televisivi (quattro anni di Albero Azzurro e undici di Melevisione), testi teatrali, saggi, videogame, canzoni e altre narrazioni. È stato premio Andersen nel 2007 e nel 2011.
Imparare l'alfabeto è difficile, anche se una volta cresciuti non ce lo ricordiamo. Ma è anche un gioco, è creare immagini assurde e sensate insieme, è stabilire assonanze che rimarranno per sempre con noi. Ecco allora ventuno rime per ventuno lettere: poesie un po' scioglilingua e un po' filastrocche, frizzanti e festose come un sabato pomeriggio al parco, da leggere insieme o da mormorare sottovoce, quando la lettera successiva è proprio sulla punta della lingua.
Imparare l'alfabeto è difficile, anche se una volta cresciuti non ce lo ricordiamo. Ma è anche un gioco, è creare immagini assurde e sensate insieme, è stabilire assonanze che rimarranno per sempre con noi. Ecco allora ventuno rime per ventuno lettere: poesie un po' scioglilingua e un po' filastrocche, frizzanti e festose come un sabato pomeriggio al parco, da leggere insieme o da mormorare sottovoce, quando la lettera successiva è proprio sulla punta della lingua.
Mary Barbara Tolusso partecipa con Apolide (Mondadori)
Nata a Pordenone, vive tra Trieste e Milano. Ha pubblicato alcune raccolte di poesia e i romanzi L’Imbalsamatrice (2010) e L’esercizio del distacco (2018). È presente nell’antologia Velocità della visione. Poeti dopo il Duemila (2017). Alcuni suoi racconti sono presenti in antologiche tra cui I mari di Trieste (Bompiani). Ha vinto il Premio Pasolini (2014) e il Premio Fogazzaro (2012).
Tolusso realizza ogni singola sezione, ogni singolo componimento, arricchendo il percorso di precisi riferimenti culturali, attraverso un'energia espressiva a volte anche utilmente violenta, in una fitta, ispida presenza di dati, di figure e situazioni di animali e umani, in un insieme al tempo stesso trasparente e misterioso. Veglia e sonno, con frequenti presagi di morte, entrano sulla pagina attraverso le modalità di un dire spesso drammatico, tra recitativo e moderato canto, nell'incisività tagliente della pronuncia. Dunque un dire che, nella freddezza (solo apparente) dei toni, riesce ad avvincere, a trasmettere vibrazioni intellettuali ed emozioni cangianti.
Apolide è un'opera il cui deciso carattere, nella visione delle cose e nella forza della parola poetica, si pone come una rilevante novità nel panorama della poesia d'oggi.
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