Come Maremosso, media partner del Premio Strega Poesia, non potevamo non dedicare uno spazio ai libri di poesia candidati a questa prima edizione!
Ogni giorno, trovate le biografie degli autori e le opere con le quali gareggeranno in vista del 19 maggio, data in cui verrà proclamata la cinquina finalista.
Alessandro Russo partecipa con Finché il sangue non ci separi (Leonida)
Ha pubblicato la sua prima silloge poetica Sono Angelica e sfilo col vento nel 2015, con cui ha vinto nel 2019 il Premio Letteratura dell’Istituto Italiano di Cultura di Napoli in collaborazione con la rivista Nuove Lettere. Con la poesia Napoli metropolitana ha vinto il Premio Decumani nel 2018. Nel 2020, con la silloge inedita Voci Riflesse è arrivato terzo al Premio del Comune di Arese Nika Georgievna Turbina e secondo al Premio Città di Arcore.
"Attraverso la poesia, Alessandro Russo sfaccetta il diamante grezzo dell'amore, dell'amicizia, del vivere quotidiano, rendendo luminosa ogni cosa. In Finché il sangue non ci separi si trova così quel vivere tutti le stesse paure, i medesimi desideri [...]. Mai come ora, nella pandemia non solo biologica che dilaga, ci voleva questo: attimi di bellezza da portare con sé" (dalla prefazione di Ylenia Bagato).
"Attraverso la poesia, Alessandro Russo sfaccetta il diamante grezzo dell'amore, dell'amicizia, del vivere quotidiano, rendendo luminosa ogni cosa. In "Finché il sangue non ci separi" si trova così quel vivere tutti le stesse paure, i medesimi desideri" (dalla prefazione di Ylenia Bagato).
Adriano Sansa partecipa con Al di là dell'ombra (Elliot)
Classe 1940, è nato a Pola ed è stato magistrato, sindaco di Genova e pubblicista. Nel 1995 ha pubblicato la sua prima antologia, Affetti e indignazione, seguita da Il dono dell'inquietudine (2003), La speranza del testimone (2010) e L'esule felice (2020).
I testi della raccolta compongono una sorta di canzoniere dedicato alla moglie scomparsa. Nella forma dell’endecasillabo che le contiene, e insieme nel tremore del cuore, le parole tentano una prosecuzione del colloquio svoltosi nel tempo della vita, talora rievocandola nei suoi momenti di felicità e di tenerezza; altrove invece nominandola nella sua dura necessità. I motivi di ciascuna poesia variano ma seguono, ancora più di un filo conduttore, una trama ambiziosa e insieme impossibile di fronte alla irrevocabilità della morte.
"Mi piace quella foto dove chini leggermente la testa e mi sorridi appoggiata sull'erba chi sa dove avvolta nella gonna profumata e circondata d'aria, i tuoi compagni contenti di servirti da corona ignara tu com'eri di te stessa. Siete fermi così, salvi nel tempo ma separati da un vetro feroce in cieli inaccessibili per sempre".
Luigi Santagati partecipa con Dal Salso all'Orcia (Lussografica)
Classe 1949, è nato a Montepulciano (Siena) e si è trasferito a Caltanissetta a 10 anni. Si è laureato in Architettura a Palermo e ha insegnato presso il Geometra sino a quando è andato in pensione nel 2010. È autore di diversi saggi ed articoli nel campo della Storia e della viabilità storica della Sicilia oltre a dirigere la rivista trimestrale Galleria.
Dicono che le cupole di Noto siano stami, e che le chiese paiano corolle stirate tra mattina e sera. Dicono che i suoi faticosi gradini rubino i colori ai fiori almeno una volta all’anno e che la pietra delle case, a dir poco, suggelli una volta al giorno il suo patto col sole. Qui raccolte le migliori poesie dell'autore, divise in due blocchi: 52 componimenti in Altre poesie ed un poemetto di 252 versi in Cantata a dosi alte. Chi sa di poesia troverà nei versi anche riscontri ed assonanze su cui ha con piacere giocato.
Dal Salso all'Orcia
Le migliori poesie dell'autore, scelte tra centinaia e proposte, in voluto disordine sparso, allegandone altre più recenti spesso intrise di una sana malinconia e di insana indignazione. Sono divise in due blocchi: 52 componimenti in Altre poesie ed un poemetto di 252 versi in Cantata a dosi alte. Chi sa di poesia troverà nei versi anche riscontri ed assonanze su cui ha con piacere giocato.
Mario Santagostini partecipa con Il libro della lettera arrivata, e mai partita (Garzanti)
Classe 1951, ha pubblicato, tra l’altro, Uscire di Città (1972), Come rosata linea (1981), L’Olimpiade del ’40 (1994), L’idea del bene (2001), Versi del malanimo (2007). Ha tradotto dal latino e dal tedesco e ha collaborato alle pagine letterarie di vari quotidiani.
Una anomala, originalissima autobiografia in versi dove chi racconta incrocia la storia della propria vita con quella di altre vite, passate e reali o solamente possibili. L'autore retrocede in momenti della Storia che non ha mai vissuto in prima persona e lì osserva chi c'era, registra cosa ha fatto e cosa avrebbe potuto fare, immergendosi in un vissuto e una memoria collettiva dove l'io tende a dissolversi fatalmente nella moltitudine. Il libro della lettera arrivata, e mai partita è una silloge densa e forte, percorsa da un'altissima tensione espressiva. E rappresenta una tappa fondamentale nel tragitto creativo di Mario Santagostini, autore tra i maggiori della nostra poesia.
Mario Santagostini scrive una anomala, originalissima autobiografia in versi dove chi racconta incrocia la storia della propria vita con quella di altre vite, passate e reali o solamente possibili. Così, l'autore retrocede in momenti della Storia che non ha mai vissuto in prima persona e lì osserva chi c'era, registra cosa ha fatto e cosa avrebbe potuto fare, immergendosi in un vissuto e una memoria collettiva dove l'io tende a dissolversi fatalmente nella moltitudine.
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