Millefogli

Miele, il dorato tesoro della Terra

Illustrazione digitale di Ilaria Euguia, 2022, studentessa presso l'Istituto Europeo di Design di Milano

Illustrazione digitale di Ilaria Euguia, 2022, studentessa presso l'Istituto Europeo di Design di Milano

Un regalo della natura, un nettare degli Dei. O, come sottolinea Virgilio, un “dono celeste della rugiada”. Stiamo parlando del miele, un prodotto magico, che per molto tempo è stato l’unico dolcificante per l’uomo, soppiantato poi dallo zucchero, come ci ricorda Isabel Allende in Afrodita:

Il miele, nettare di Afrodite, dorato tesoro della Terra, frutto dell’anima dei fiori e del lavoro delle api, era servito per addolcire la vita molto prima che venisse scoperto lo zucchero. Il sapore e l’aroma dipendono dai fiori che le operaie alate hanno succhiato. La sua reputazione come afrodisiaco è molto solida: gli sposi vanno in “luna di miele” e in molte culture è parte della cerimonia dell’agape matrimoniale.

"Afrodite", Isabel Allende

Classico simbolo della dolcezza, è ricchissimo di proprietà benefiche, tanto da essere considerato un super alimento: è composto da differenti zuccheri, soprattutto glucosio e fruttosio, ai quali deve il suo valore energetico e nutritivo.

È un ingrediente goloso ma allo stesso tempo sano ed energizzante: altamente nutriente, viene assimilato dall’organismo con facilità, per questo è adatto all’alimentazione di bambini, anziani e sportivi. In particolare, migliora la concentrazione, aumenta la resistenza fisica ed è indicato per il recupero dopo lo sport. Inoltre, calma la tosse e decongestiona le vie respiratorie, protegge e disintossica il fegato, aiutando anche la digestione. Diuretico e ricco di polifenoli, combatte i radicali liberi e rallenta l’invecchiamento. Contiene inoltre enzimi, minerali e vitamine ma anche sostanze antibiotiche e battericide, che ne fanno un vero e proprio disinfettante naturale.

Rosmarino. Dal nettare dei suoi fiori si otteneva un miele chiaro, quasi bianco, che cristallizzava in fretta e delicatamente. Aromatico, dolce e cremoso. Il suo preferito.

"La custode del miele e delle api", Cristina Caboni

Dalla lavanda all’acacia, dal castagno agli agrumi, dal tarassaco all’eucalipto, passando proprio per quello di rosmarino, la natura offre infinite varietà di miele, tutte intriganti e diverse sotto il profilo del gusto. Per quel che riguarda la consistenza, può essere fluido, spesso o cristallino. Quasi tutti i tipi di miele tendono comunque a cristallizzarsi: per farli tornare com’erano basta riscaldare il vaso a bagnomaria con calore medio. Gli unici mieli che si mantengono stabilmente liquidi sono quelli di castagno, di acacia e di melata. Il miele, è bene ricordarlo, si conserva fuori dal frigorifero.

In cucina si utilizza in mille modi diversi, dal dolce al salato, dalla colazione al dessert, con i formaggi e con la carne. È usato per preparare il torrone e il croccante, ma anche per tante ricette tradizionali come gli Struffoli, uno dei dolci partenopei più famosi, o la sicula Pignolata. In Romagna è d’uso abbinare il miele alla polenta, servita a fette spesse e completata con un velo di miele versato a filo. In Sardegna, invece, si utilizza per completare le Seadas, uno dei dolci più amati dell’isola, frittelle ripiene di pecorino servite calde cosparse, appunto, con miele di corbezzolo. A proposito di Sardegna: provate ad adagiare scaglie di pecorino sardo su un pezzetto di pane carasau (o “carta da musica”) e completate con qualche goccia di miele… Apoteosi.

Un uomo, quello voleva, dolce come il miele, puro come la manna, forte come il ferro e caldo come il fuoco.

"Manna e miele, ferro e fuoco", Giuseppina Torregrossa
Risolatte ai frutti di bosco
da I sapori dimenticati di Simona Recanatini e Sonia Sassi
Ingredienti per 4 persone:

100 g di riso Carnaroli
2,5 dl di latte
1 baccello di vaniglia
1 limone bio
3 cucchiai di miele
100 g di yogurt greco
150 g di ribes e lamponi

Versate il latte in un pentolino e mettetelo sul fuoco. Incidete il baccello di vaniglia nel senso della lunghezza, prelevate con la punta di un coltello i semini e versateli nel latte, insieme alla scorza del limone (per comodità utilizzate un pelapatate). Quando il latte bolle eliminate la scorza e aggiungete il riso. Fate cuocere a fuoco dolce per 15/18 minuti (dipende dal tipo di riso), mescolando continuamente. Togliete dal fuoco, aggiungete il miele e mescolate bene. Lasciate raffreddare a temperatura ambiente. Intanto lavate i frutti di bosco e fateli macerare in una ciotola con il succo del limone. Incorporate lo yogurt al riso raffreddato. Suddividete metà dei frutti di bosco in 4 coppette, sovrapporre uno strato di riso e completare con i frutti di bosco restanti.

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