Quando Julia era alle medie, una ragazza aveva accusato lei e le sue sorelle di essere una congrega di streghe. Lei non sapeva neanche cosa fosse una congrega, e aveva dovuto cercare la parola sul dizionario. La definizione le era piaciuta, e sperava che quella ragazza avesse ragione. (…) Julia sapeva che erano davvero una congrega di streghe, almeno in una certa misura. Lei, Sylvie, Cecelia ed Emeline erano accomunate dallo stesso potere, dalla stessa fierezza.
Ann Napolitano, dopo il successo di Dear Edward (Non sprecare il tempo non sprecare l’amore), torna con il romanzo Tutto è meraviglia (Mondadori), che omaggia il capolavoro Piccole Donne raccontando la vita di un altro gruppo di sorelle tra gli anni ‘70 e i primi anni 2000.
William Waters è cresciuto senza l'affetto dei genitori, in una casa segnata dalla tragica scomparsa della sorella; così, quando al primo anno di università incontra la vivace e ambiziosa Julia Padavano, è come se il mondo si illuminasse intorno a lui. Con Julia arriva anche la sua famiglia e, soprattutto, le sue tre inseparabili sorelle.
Era una conversazione ricorrente tra le quattro giovani Padavano. La prima volta che Julia aveva letto Piccole donne, aveva raccontato la storia delle quattro sorelle March, e si erano messe a discutere per stabilire a chi di loro corrispondessero. Julia e Sylvie si riconoscevano nella volitiva Jo, e Sylvie era convinta che avessero ragione entrambe. Perciò se l’erano divisa. Julia possedeva l’esuberanza e la passione di Jo, mentre Sylvie ne condivideva l’indipendenza e l’interesse letterario. Emeline e Cecelia si erano scambiate le identità di Meg e Amy, ma ogni volta che una delle sorelle era malata o triste dichiarava di essere Beth.
Con questo libro l’autrice ci porta a Chicago, dove William Waters, un giovane e timido studente universitario, conosce Julia Padavano, una sua compagna di corso che, per problemi economici, vive ancora con la famiglia nel quartiere operaio Pilsen. Quando William conosce la famiglia Padavano si rende immediatamente conto della loro unione, così estranea alla sua concezione di famiglia, e in particolare del legame tra le quattro sorelle.
Anche se William aveva un ruolo importante in quel dramma, da qualunque prospettiva lo si guardasse (…) le quattro sorelle gestivano i loro cuori insieme
Sono proprio le sorelle, infatti, le vere protagoniste di questa storia: Julia, la maggiore, che il padre Charlie soprannominava “il razzo”, con un progetto di vita ben definito e pronta a risolvere i problemi di tutti; Sylvie, la ragazza che quando viene costretta a scegliere tra due porte ne apre una terza, rifiuta le etichette e sa di essere destinata all’Amore dei romanzi che tanto ama; Cecelia, l’artista, che riempirebbe ogni parete di volti delle donne della sua famiglia; Emeline, gemella di Cecilia, pantofolaia, amante dei bambini e di tutto ciò di cui ci si deve prendere cura, famiglia compresa.
«Ecco cosa farai» disse Julia. (…) Stavano diventando troppo grandi per fare quel gioco, che era cominciato nella prima infanzia, ma non erano ancora riuscite a smettere. Julia teneva banco, prevedendo il loro futuro a turno. Prendeva in mano una sfera di cristallo invisibile e la scrollava come fosse una palla di neve, dando risposte sempre diverse.
Quando Julia, Sylvie, Cecelia ed Emeline giocavano da piccole fantasticando sulle loro vite future, nessuno metteva in dubbio quanto fossero unite, dal momento che ognuna di loro esisteva nell’altra e non esisteva spazio o tempo che impedisse loro di ritrovarsi, incontrarsi, toccarsi, come se non si fossero mai separate.
Le quattro protagoniste però vedranno il loro legame messo alla prova dalle diverse difficoltà della vita e, quando le colonne portanti del loro solido legame inizieranno a cedere e sgretolarsi, saranno costrette a chiedersi se le loro vite siano davvero così indissolubilmente intrecciate.
In questo omaggio al romanzo della Alcott, Ann Napolitano racconta la storia della famiglia Padavano legando le narrazioni di ciascuna delle sorelle in un sentiero capace di percorrere trent’anni di vita e chilometri di strada, estendendosi dalla casa con l’orto in cui tutte crescono, fino ad irradiarsi verso le singole vite delle protagoniste mentre diventano adulte.
La narrazione corale, seguendo i diversi punti di vista, permette la caratterizzazione dei diversi personaggi rendendoli ben delineati e familiari sin dalle prime pagine.
L’autrice riesce così a racchiudere una rappresentazione viva dell’amore, con le sue diverse forme e sfaccettature, dalla rabbia, alla paura, al lutto, al perdono. Tutto è meraviglia rapisce il cuore del lettore fino all’ultima pagina e lo lascia con la consapevolezza che l’amore, quello vero, travalica i confini della persona e della vita, fino a diventare immenso, avvolgendo e toccando tutto.
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