Quello che dicono di te, non sei tu. Sono i loro pensieri, derivano dalle loro insicurezze e dalla loro smania di immolare al giudizio qualcuno che sia altro da loro. Cercheranno sempre il peggio, sai? Reale o immaginario. E quando lo troveranno, si sentiranno tranquilli e superiori nel loro poter fare appena di meglio
Chiara Cecilia Santamaria, autrice e content creator (conosciuta su Instagram come @machedavvero e come @boomfiction su TikTok) cavalca l’onda del successo mediatico del genere fantasy, particolarmente apprezzato dalla comunità di giovani lettori su #BookTok, ed esordisce come una delle principali voci femminili italiane all’interno di questo panorama letterario emergente.
Le cinque rive (Gribaudo) abbraccia con maestria la struttura classica della narrativa high-fantasy, affondando però le sue radici nella società attuale, senza timore di affrontare tematiche brutalmente reali, come la dipendenza, la salute mentale, il dramma universale delle guerre, l’amore nei suoi lati più dolorosi.
Nella rigogliosa Riva di Vidrian fervono i preparativi per la Cerimonia della Destinazione, che ogni anno assegna i bambini del villaggio alla famiglia più adatta al loro Xen, il loro centro, e ne determina il posto nella società.
Il fantastico mondo di Radian si divide in cinque regioni, le cosiddette rive che danno il nome al romanzo, tra loro assai differenti per le peculiarità che caratterizzano la loro forte identità sociale e culturale. Dopo le sanguinose guerre che ne hanno devastato la terra durante i terribili Anni delle Nebbie, gli abitanti di Radian sembrano aver raggiunto un solido periodo di pace, pur dovendo fare ancora i conti con un dolorosissimo passato. Tuttavia, a Riva di Vidrian, Aral, uno dei bambini coinvolti nell’annuale cerimonia della Destinazione, scompare misteriosamente, e Bram Cadaval, giovane e irrequieto apprendista Armon del Cerchio, l’autorità spirituale della regione, decide di partire alla sua ricerca, che diventerà il pretesto per misurarsi con le proprie potenzialità e dimostrare finalmente quanto vale. Nel frattempo, a Riva di Terrena, Deva Loissen, figlia di ricchi commercianti, da sempre vittima di inspiegabili crisi autolesionistiche, assiste inerme allo sterminio della propria famiglia, e dopo una serie di peripezie nel tentativo di fuggire da morte certa, si ritrova suo malgrado coinvolta in viaggio con Bram. Accompagnati da due personaggi secondari altrettanto complessi e sfaccettati, i quattro protagonisti intraprenderanno un’avventura all’insegna della scoperta di sé e del passato della propria comunità, in un crescendo di mistero, magia e oscurità, che lascia però ampio spazio ai sentimenti e alla complessità umana.
"Per superare il dolore devi passarci attraverso." Le mormorò la donna. "Lo sai, e lo farai. Sei molto più della tua paura, Deva Loissen"
L’autrice intesse con una penna abile e trascinante un mondo costruito minuziosamente, e la cui forza evocativa si dispiega gradualmente e con lentezza tra le pagine, lasciando al lettore la possibilità di immedesimarsi nell’affascinante mondo di Radian, di assaporarne la storia e l’organizzazione socio-politica, le diverse culture, e il sistema magico, al pari di un grande classico fantasy, dove tuttavia il topos tradizionale della lotta tra bene e male assume confini labili: ciò che viene universalmente delineato come ‘malvagio’, è piuttosto reindirizzato alla soggettività delle scelte che compiamo, non sempre e non necessariamente coerenti con quanto ci si aspetta, ma soggette al giudizio impietoso, e che in ogni caso si intrecciano in maniera controversa con un doloroso vissuto personale.
Il romanzo è poi arricchito di un sistema di personaggi estremamente complessi, fragili, fallimentari e talvolta deludenti, ma che proprio a causa di questa loro precarietà, rappresentano la realtà più autentica e senza tabù del nostro essere umani. Si tratta di protagonisti guidati in maniera egoistica da obiettivi differenti, ma accomunati dalla stessa volontà di trovare la propria identità, attraverso un faticoso viaggio verso l’accettazione dei propri demoni, risuonando in un messaggio attuale e pieno di speranza per le giovani generazioni, affinché colgano la possibilità di trasformare il proprio dolore in qualcosa di grande.
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