Parlare di un libro giallo o meglio scriverne una recensione come in questo caso, non è mai facile! Bisogna, infatti, districarsi tra le tentazioni di anticipare qualche particolare che possa "spoilerare" (come si usa dire adesso) la risoluzione del caso.
Comunque, sgombrando subito il campo dai dubbi, quello di Benjamin Stevenson Tutti nella mia famiglia hanno ucciso qualcuno edito da Feltrinelli, è un romanzo giallo originale che vi prenderà fin dalle primissime pagine, grazie ad una scrittura coinvolgente e sorprendente. Grazie alla voce narrante, quella di Ernest Cunningham ("Uno che di mestiere scrive libri su come si scrivono i libri"), entreremo nel mondo, appunto, della famiglia Cunningham, con un incipit che ci toglie ogni dubbio: "Nella mia famiglia tutti hanno ucciso qualcuno. Alcuni-i veri professionisti- hanno ucciso anche più di una volta!"
Prima di continuare però è doveroso fare due precisazioni sul carattere strutturale del libro, fondamentali per capirne la genesi e lo sviluppo.
Giocando con il Decalogo del giallo perfetto scritto da Ronald Knox nel 1929, Benjamin Stevenson rivisita i classici à la Conan Doyle e Agatha Christie con un twist: l’ironia di Cena con delitto (Knives Out). E costruisce un giallo teso e fulminante, che trascina il lettore in un intrigo micidiale.
La prima è che nella pagina introduttiva troviamo, quasi come fosse un monito, il "Decalogo del Giallo Perfetto" scritto da Ronald Knox nel 1929. Si tratta di dieci regole che uno scrittore di gialli dovrebbe rispettare nel rapporto con il lettore, con tanto di linea tratteggiata e scritta "piegare qui" per permettere a chi legge di fare la famosa "orecchietta" su questo elenco, che evidentemente come dicevamo, farà un po’ da faro nello sviluppo della storia. Con questo stratagemma molto particolare l'autore ci introduce nella storia e lo dovremmo tenere a mente con frequenza, perché già nel primo punto c'è un'indicazione che genera una curiosità incredibile: "il colpevole dovrà essere presentato all'inizio della storia, ma non potrà essere un personaggio ai cui pensieri il lettore abbia accesso"!
In secondo luogo, c'è poi l'affermazione iniziale del protagonista che cita "la regola d'oro dei gialli dell'epoca d'oro" (Christie, Chesterton fra gli altri) e cioè: "gioca pulito", con il lettore ovviamente! In questo senso l'intento dello scrittore, attraverso le parole della voce narrante, è quello di far sembrare tutto vero senza sotterfugi. Devo dire che l'ho trovato un modo molto originale per mettere in chiaro fin da subito lo spirito della narrazione, anche perché Ernest ci conferma che questo non è un romanzo, ma tutti gli eventi narrati sono accaduti davvero. E il tema della "verità" nei dialoghi e nei rapporti è un fil rouge di tutto il libro.
La storia ha un antefatto risalente a tre anni prima ma che di fatto innesca tutto la trama. Infatti, citando il libro:
Per festeggiare la scarcerazione di Michael (avvenuta appunto 3 anni prima), la famiglia allargata si è data appuntamento allo Sky Lodge, l'hotel più in quota di tutta l'Australia. Sta arrivando una bufera, perché una tempesta non poteva mancare!
Eccola qua la famiglia Cunningham al completo con tutto il suo bagaglio di crimini alle spalle, bloccata dalla neve e alle prese con un ennesimo cadavere, che ovviamente non è morto di morte naturale!
Quando ho letto "famiglia riunita in casa, bloccati, omicidio da risolvere", il mio primo pensiero stato al film "Cena con delitto", Ma non so perché poi mi è venuto più in mente il film cult dei fratelli Cohen "Fargo"… E siccome il nostro scrittore è anche un pluripremiato stand-up comedian mi permetterà questa similitudine, visto che il libro sarà prossimamente una serie tv.
Un romanzo originalissimo, attuale nella scrittura ma classico nel genere, intelligente e avvincente nella trama a cui potete abbinare, per gioco, il film che preferite!
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