Se la mia storia merita di essere raccontata è per un altro motivo. Vi servirà da monito per ricordare cosa succede quando gli uomini buttano via la ragione come la pula al vento e, nell’intento di distruggere altri uomini, finiscono per perdere ciò a cui tengono di più. Forse tutto questo è stato deciso dagli dei. Forse era giunto il tempo che quel mondo luminoso che sorgeva intorno al mar Egeo si spegnesse, come la luce di una lanterna che non serve più. Forse aveva ragione chi diceva: "Se gli dei ti vogliono distruggere, prima ti fanno impazzire"
È Helios che ci parla. Ormai anziano, srotolando il filo dei ricordi, ci trasporta nel tempo lontano in cui tutto è iniziato, quand’egli era ancora soltanto un ragazzetto troiano, mingherlino e timoroso. Ma chi è veramente questo giovinetto? È davvero, come lui stesso si proclama, uno dei figli di Priamo, il grande sovrano di Troia? Oppure è semplicemente la progenie di una schiava millantatrice e di chissà quale balordo? E quale sarà, allora, il fato cui è destinato?
Helios è un ragazzino troiano, figlio di una schiava e forse addirittura di Priamo. Mingherlino, capelli rossi, amoreggia con Cassandra, che gli trasmette un po’ della sua preveggenza. Quando sbarcano gli Achei, Helios tallona l’esercito troiano fino alla spiaggia, e si illude di poter sconfiggere a sassate il grande Achille.
Il materiale mitologico su cui il moderno aedo Richard Powell lavora, rimescolando sapientemente narrazione e personaggi epici, è principalmente tratto dall’Iliade, con alcune incursioni nell’Odissea e nell’Eneide virgiliana. Dunque, la guerra di Troia. L’antefatto, causa dell’esplosione del conflitto, è noto: il ratto di Elena – sposa del condottiero acheo, e re spartano, Menelao – perpetrato da Paride, figlio del re dei troiani, Priamo. Insopportabile oltraggio all’origine della furia degli achei che, riuniti sotto la guida del leggendario Achille e dei suoi Mirmidoni, si predisporranno all’assedio del regno della Troade per vendicare l’onta subìta e riprendersi la divina Elena, figlia di Leda e Giove, il cui sguardo e voce sono irresistibile malìa per qualsiasi uomo si trovi al suo cospetto.
Ma la storia di Helios, e il ruolo che giocherà nelle vicende orchestrate dagli eroi omerici, sono sconosciuti. Tutto comincia alle soglie dello scoppio della guerra di Troia, in un crescendo che condurrà all’inevitabile distruzione della città di Ilio, capitale della Troade. Lanciandosi all’inseguimento dell’esercito troiano – pronto a respingere l’avanzata achea sulle sponde del regno – Helios, spettatore di una terribile mattanza, tenta di far fuori il maestoso Achille prendendolo a sassate. Un attimo prima di fare una bruttissima fine, Ulisse lo scopre e lo trascina al campo acheo, ma con quali intenzioni?
Dopo aver trascorso la sua giovanissima esistenza tentando di essere riconosciuto come legittimo figlio di Priamo – ed essere trattato di conseguenza dalla sua gente – Helios viene deportato nel campo nemico, ove sarà costretto a restare. Conoscerà prima Neottolemo, figlio di Achille, e poi Deira, intraprendente e selvaggia sacerdotessa achea. Ma riuscirà a tornare in patria? E alla fine chi sarà? Un acheo o un troiano? Grazie alla scrittura scorrevole e immaginifica di Richard Powell scoprirete le avvincenti avventure della vita di Helios, divorando una pagina dietro l’altra viaggerete in un racconto multiplo – costruito su mille episodi – dal sapore antico, ma eterno.
Con una magistrale conoscenza della mitologia greca, una sagace ironia in grado di rendere comici alcuni tratti distintivi degli eroi omerici, e con capacità chirurgica di reinvenzione narrativa e d’intreccio, Richard Powell – nella puntualissima e vivace traduzione di Federica Aceto per l’editore Marcos y Marcos – intesse la trama del racconto, e della lunga serie di peripezie che si susseguono, attraverso il filtro dello sguardo e dei pensieri del piccolo Helios.
Romanzo d’avventura entusiasmante, perfettamente epico, rivivifica i famosi personaggi dell’epos omerico, protagonisti delle due schiere contrapposte: non solo il gigantesco Achille e Ulisse, re di Itaca e maestro d’inganni, ma anche il generale Agamennone, capo supremo degli achei, Enea ed il valoroso eroe Ettore, erede di Priamo, la veggente Cassandra, Polissena e molti altri. E poi gli dei, mai direttamente presenti, ma sempre evocati, destinatari supremi degli intrighi, tutti terreni, orditi dai personaggi: Apollo, Poseidone, le Moire tessitrici e giudici di vita o di morte.
Uscito in lingua originale negli Stati Uniti nel 1970 è l’ultima riscoperta, pubblicata per la prima volta in Italia nell’aprile di quest’anno, avvenuta all’interno dell’operazione di ripubblicazione dell’opera omnia di Richard Powell, curata dall’editore milanese indipendente Marcos y Marcos.
Se avete amato l’invenzione narrativa di Madeline Miller, ma anche il page-turner e gli intrighi di Michael McDowell nella saga di Blackwater, troverete il cocktail perfetto per la vostra prossima lettura.
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