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Pasolini: il fantasma dell'origine di Massimo Recalcati

Ho incontrato il testo di Pasolini dopo aver incontrato da ragazzo il suo corpo morto, ferocemente assassinato.

Il libro nasce dall’incontro, prima con il corpo morto del poeta, poi con il suo testo. Un’empatia fisica, emotiva e viscerale quella provata da un giovane Recalcati con il Pier Paolo fuori dagli schemi e introverso, protagonista di una vitalità intellettuale irrefrenabile. Tra le pagine di questo breve, ma denso disegno di Pasolini, si scopre un uomo disallineato, un intellettuale controcorrente che non risolve mai il dissidio interiore. Pasolini è, quindi, l’uomo-contraddizione, molteplicità che lo ha reso una tra le personalità più interessanti del Novecento: anticlericale, ma risolutamente contro l’aborto; ateo e marxista, ma cristiano nello spirito. Nel poeta ragione e passione, storia e natura, pensiero critico e pulsione non trovano mai una conciliazione stabile, come dice Recalcati, e forse questo stato di perenne dissidio che ricerca una sintesi senza vederla è uno dei motivi più caratterizzanti della sua grandezza.

Pasolini. Il fantasma dell'origine
Pasolini. Il fantasma dell'origine Di Massimo Recalcati;

Un ritratto di Pasolini: il dissidio irrisolto tra vita e storia, corpo e ragione, individuo e comunità, mito e demitizzazione; le metamorfosi del potere e la resistenza della parola.

E se il Pasolini poeta, scrittore, regista e intellettuale è preda del dissidio irrisolto, anche nel Pasolini individuo si scorgono scissioni tra la gentilezza e l’attitudine alla provocazione, tra la mondanità e la solitudine, tra l’esibizionismo e l’introversione.

Nel ritrarre il poeta, Recalcati si sofferma su uno dei motivi fondamentali dell’opera pasoliniana: l’attingere all’Origine, la fonte prima, alla Cosa. E questa Origine infesta le opere pasoliniane di diverso genere come un fantasma che non si vede, ma si cerca di sfiorare. Recalcati offre un chiaro excursus di questa spasmodica ricerca, proponendo alcuni scritti di Pasolini, tra poesie e articoli di giornale.

Nelle sue analisi a tratti complicate, a tratti illuminanti, ma tutte narrate con grande scorrevolezza, Recalcati attraversa la vita dell’intellettuale secondo diversi step: la semiologia del corpo, la lacerazione, la tragedia del Nuovo fascismo, fino ad arrivare a “Il Pci ai giovani!”. Nell’articolazione in diversi capitoli ben divisi, ma in comunicazione tra loro, il lettore è guidato in questo nuovo e diverso ritratto di Pasolini che emerge sempre più potente, dalle prime pagine alle ultime, nelle sue forti contraddizioni.

Ragione e passione, storia e natura, pensiero critico e pulsione non trovano mai in Pasolini una conciliazione stabile, ma permangono in uno stato di perenne dissidio, senza sintesi possibile.

Illustrazione digitale di Francesco Ruggero Vercesi, 2022, studente del Liceo artistico Volta di Pavia

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Grande importanza assume il corpo, che non solo è ricordato per la sua valenza espressiva, ma è diventato il luogo di una plasmazione inconscia di tipo sociale, un po’ come lo era per Lacan, un po’ come riconosce Recalcati. È questa la traduzione in termini, forse non troppo accessibili, dell’articolo riportato in uno dei capitoli del saggio, Semiologia del corpo. Attingendo a un articolo apparso sul “Corriere della Sera”, il 7 gennaio 1973, Recalcati riprende la riflessione pasoliniana sui cosiddetti “capelloni”. Ed è così che il capellone esiste, che nonostante sia in una relazione di antagonismo con il sistema, in realtà non fa altro che apparirne totalmente asservito. È in questa riflessione che Pasolini già intravede l’affermazione del movimento del Sessantotto, di cui proprio lo stesso Pasolini darà una lettura controcorrente.

Non è solo su quanto il capello lungo sia diventato uno slogan che si sofferma Recalcati, ma Pasolini, il fantasma dell’Origine, approda nuovamente a una riflessione sul “padre”, argomento molto trattato nelle opere del saggista. Ed è il padre a ricorrere in diversi capitoli di questo saggio, come quello dedicato al corpo, o quello che tratta Teorema, pubblicato in pieno Sessantotto.

Raggiungere il corpo intatto dell'Origine resta infatti la sua aspirazione fondamentale.

Recalcati riesce, con una scrittura scorrevole, sebbene siano presenti molti termini tecnici, a donare al lettore un ritratto a tutto tondo di Pasolini. Un’immagine che si sofferma sul Pasolini corsaro, sbircia ne Le ceneri di Gramsci, cita Supplica a mia madre e La realtà, riflette sull’articolo forse più noto dell’intellettuale: Il vuoto del potere in Italia. È quindi, nella scomparsa delle lucciole, simbolo di un tempo spazzato via del Nuovo fascismo, che Recalcati individua la perfetta e straordinariamente efficace sintesi del pensiero pasoliniano. Simbolo di un tempo dove il mistero abitava ancora il mondo, le lucciole sono scomparse e la loro morte è il tempo di una “caduta” che avvolge tutto il pensiero pasoliniano.

E anche il lettore, dopo la lettura di questo saggio, è in grado di incontrare Pasolini, una lucciola solitaria, un artista e un uomo svincolato. 

Il capello lungo è diventato uno slogan, un segno privo di contenuto rivoluzionario, una manifestazione della pervasiva capacità del potere di addomesticare anche ciò che può sembrare inassimilabile.

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Massimo Recalcati è uno psicoanalista lacaniano e autore. Si è formato alla psicoanalisi a Parigi con Jacques-Alain Miller. Tra i più noti psicoanalisti in Italia, è membro analista dell’Associazione lacaniana italiana di psicoanalisi e direttore dell’IRPA (Istituto di ricerca di psicoanalisi applicata). È stato direttore scientifico nazionale dell'ABA (Associazione per lo studio e la ricerca dell'anoressia e della bulimia) dal 1994 al 2002. Ha insegnato nelle Università di Milano, Padova, Urbino e Losanna. Oggi insegna Psicopatologia del comportamento alimentare presso l’Università degli Studi di Pavia e Psicoanalisi e scienze umane presso il Dipartimento di Scienze Umane dell'Università degli Studi di Verona.Nel 2003 ha fondato Jonas: Centro di ricerca psicoanalitica per i nuovi sintomi e nel 2007 ha ideato Palea: Seminario permanente di psicoanalisi e scienze sociali. Nel 2017 ha vinto il Premio Ernest Hemingway, Testimone del nostro tempo, con la seguente motivazione: «... per aver raccontato nelle sue opere, con profondità e intelligenza, le mutazioni avvenute nella nostra società, indicando temi e bisogni che, per l’acume analitico, diventano paradigmatici del nostro tempo».Dirige la collana Eredi per l'editore Feltrinelli e la collana Studi di Psicanalisi per le edizioni Mimesis, insieme a Franco Lolli. Ha tenuto conferenze e seminari in diverse città d'Italia e d'Europa (Dublino, Ginevra, Valencia, Madrid, Parigi, Siviglia, Losanna, Granada). Da anni affianca alla pratica clinica la scrittura: oltre a collaborare regolarmente con «il manifesto» e «la Repubblica», ha pubblicato numerosi saggi, fra cui Cosa resta del padre? (Raffaello Cortina 2011), L’uomo senza inconscio (Cortina 2010), Jacques Lacan. Desiderio, godimento e soggettivazione (Cortina 2012), Ritratti del desiderio (Cortina 2012) Patria senza padri. Psicopatologia della politica italiana (minimum fax 2013), Il complesso di Telemaco. Genitori e figli dopo il tramonto del padre (Feltrinelli 2013), Non è più come prima. Elogio del perdono nella vita amorosa (Raffaello Cortina 2014), L'ora di lezione. Per un'erotica dell'insegnamento (Einaudi 2014), Le mani della madre. Desiderio, fantasmi ed eredità del moderno (Feltrinelli, 2015), Jacques Lacan. La clinica psicoanalitica: struttura e soggetto (Raffaello Cortina, 2016), Un cammino nella psicoanalisi. Dalla clinica del vuoto al padre della testimonianza (inediti e scritti rari 2003-2013) (Mimesis, 2016), Il mistero delle cose (Feltrinelli 2016), I tabù del mondo (Einaudi 2017), Cosa resta del padre? La paternità nell'epoca ipermoderna (Cortina Raffaello 2017), Contro il sacrificio. Al di là del fantasma sacrificale (Cortina Raffaello 2017), Il segreto del figlio (Feltrinelli 2017), A libro aperto, una vita è i suoi libri (Feltrinelli 2018), Mantieni il bacio (Feltrinelli 2019), La notte del Getsemani (Einaudi, 2019), Il gesto di Caino (Einaudi, 2020), Critica della ragione psicanalitica. Tre saggi su Elvio Fachinelli (Ponte alle Grazie 2020), Ritorno a Jean-Paul Sartre. Esistenza, infanzia e desiderio (Einaudi 2021), Il grido di Giobbe (Einaudi 2021), La luce delle stelle morte. Saggio su lutto e nostalgia (Feltrinelli 2022), Il lapsus della lettura. Leggere i libri degli altri (Castelvecchi, 2023) e Elogio dell'inconscio. Come fare amicizia con il proprio peggio (Castelvecchi, 2024).

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