Leggere La tigre e l’acrobata è come ritrovare un po’ della magia che abbiamo assaporato leggendo le favole di Esopo o di La Fontaine, quelle storie di animali parlanti che evocano virtù e vizi degli esseri umani con una funzione pedagogica, spingendo il lettore ad una riflessione.
Anche il racconto di Susanna Tamaro si può considerare una favola morale, nel senso migliore del termine. Attraverso una narrazione lenta e riflessiva, a tratti venata di malinconia, ci mostra un percorso di formazione alla ricerca della libertà di essere se stessi. Una libertà che si conquista assecondando la propria diversità, il proprio “tarlo” interiore che ci spinge a non accontentarci dell'orizzonte che vediamo ma a cercare quello che viene dopo, senza uniformarci e rispondendo alla curiosità e alla voglia di meraviglia che sentiamo dentro di noi.
Dalla taiga alle città e dalle bizzarrie del circo al richiamo delle montagne, la storia di Piccola Tigre è un’avventura incalzante e senza tempo. Una favola moderna, allegorica e potente, sulla difficoltà e sulla necessità di essere liberi.
Protagonista di questo percorso di crescita è una tigre siberiana, che fatica a seguire il richiamo della sua specie e ad obbedire all’istinto primordiale che dovrebbe guidarla. Piccola Tigre sa bene che dovrebbe limitarsi a cacciare, a trovare un compagno con cui procreare, e a regnare sulle distese nevose della Taiga, ma ogni giorno si incanta a guardare il mondo che le sta intorno e a riflettere sulla sua natura e sullo scopo della sua esistenza. Dentro di sé ha una sete di conoscenza che non può essere placata con l’acqua dei ruscelli e non accetta di seguire la strada scritta per lei, seppure regale come quella di una tigre.
Ripetere ciò che hanno fatto altri. Era davvero questo il Senso della Vita?
Questa domanda la incalza e la tormenta nel susseguirsi delle sue giornate fatte di caccia e di gioco, di esplorazioni e scoperte. Fino a farle decidere di lasciare la sicurezza della sua tana e del mondo che conosce per intraprendere un viaggio verso l’ignoto. Non sa bene nemmeno lei perché lo fa, ma sente che non può far tacere quella voce che le parla dal profondo del suo essere.
Forse un’ape sa perché è attirata da un fiore? A un tratto, misteriosamente un’energia ti chiama e a questa voce non puoi resistere. Ciò che a un altro parrebbe follia, a te sembra l’unica strada da percorrere
Stagione dopo stagione, Piccola Tigre cresce errando e seguendo la sua voglia di conoscenza. Sceglie di non seguire la vita delle tigri per paura di non riuscire ad essere veramente sé stessa.
E non è forse questa la paura più grande che tormenta quelli di noi che possiedono i medesimi dubbi esistenziali? Vivere una vita già tracciata, anche quando sentiamo che non è quella che desideriamo, senza riuscire a realizzare le nostre potenzialità, mettendo a tacere quell’istinto che ci parla ma abbiamo paura di ascoltare?
Certo, scegliere di compiere il viaggio che fa la Tigre non è da tutti. Bisogna accettare di conquistare quella libertà anche rischiando di affrontare pericoli e paure, esattamente come accade a lei incontrando gli uomini, il pericolo più grande per la sua specie.
Tuttavia, nonostante i timori e i retaggi che ci trattengono, muovendoci in bilico come acrobati tra i limiti che la vita ci impone, dobbiamo provare a seguire quella tensione inconscia, uscire dalle gabbie del conformismo e imboccare la nostra strada. Perché i muri che la vita ci mette davanti possono essere stimoli che ci conducono dove siamo destinati ad arrivare, non necessariamente blocchi insormontabili da temere ed evitare.
Tristi le vite che non incontrano mai una parete. Ci sono pareti che si scalano con le mani, e altre con il cuore
Penso sia questo che ci invita a fare Susanna Tamaro, un po’ come già aveva fatto nel suo romanzo bestseller Va’ dove ti porta il cuore. E lo fa incantandoci con questa favola lieve e allo stesso tempo profondissima, avvolgendoci in descrizioni del mondo naturale che sono pura poesia.
E allora proviamo ad ascoltarci, farci guidare dalla curiosità, dalla meraviglia, dal desiderio di volare oltre i limiti del nostro quotidiano e accettare la nostra diversità, per trovare il nostro scopo e dare valore alla nostra esistenza.
Seguiamo le tracce lasciate sulla neve dalla Tigre, abbracciamo il suo stesso percorso di scoperta e consapevolezza, abbandoniamoci all'innocenza che non ha età e impariamo ad apprezzare la nostra unicità. Solo così potremo raggiungere quell’armonia che è pace e accettazione del nostro essere.
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