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Nevermind dei Nirvana

Nevermind è uscito il 24 settembre del 1991 ed è il secondo e più popolare album dei Nirvana, la band nata in una rurale e depressa provincia del nordovest statunitense, Aberdeen, e composta da Kurt Cobain (chitarra e voce), Krist Novoselic (basso) e Dave Grohl (batteria). Nel corso degli anni, la fama del disco è cresciuta sempre di più trasformandolo anche in un'opera simbolo del fermento culturale degli anni ’90 e della confusione e dell’instabilità della Generazione X, oltre che somma rappresentante del grunge, il filone musicale che ha movimentato il rock nel decennio conclusivo del Novecento.

Nevermind (30th Anniversary Vinyl Edition)

L’uscita del 24 settembre 1991 di Nevermind ha dato il via a un cambiamento epocale nella cultura giovanile. Il disco ha raggiunto le vette delle chart mondiali in pochi mesi, il suo impatto ha portato Kurt Cobain, Krist Novoselic e Dave Grohl da promettente band di provincia a essere uno dei gruppi di maggior successo di sempre.

Parte della critica e del pubblico aveva già capito che sarebbe successo qualcosa il 10 settembre 1991. Quel giorno era uscito il singolo che anticipava di due settimane la pubblicazione del disco e che la band aveva già suonato dal vivo qualche mese prima a Seattle, in un locale che ha segnato la storia del grunge, l’OK Hotel: Smells Like Teen Spirit. Complice un videoclip – trasmesso in rotazione negli Stati Uniti su MTV e in Italia su Videomusic – che mette in scena un irriverente concerto scolastico, questa potente canzone cosparsa di esplosioni rabbiose ha fatto subito da traino a un successo internazionale che ha permesso, tra l'altro, di far riscoprire l'album di esordio del gruppo, Bleach (1989), in principio celebrato dalla stampa musicale ma non accolto subito a braccia aperte dal pubblico.

L’accoglienza differente riservata ai due dischi al momento della rispettiva uscita è dovuta anche al cambio di etichetta discografica: il passaggio dall’indipendente Sub Pop alla DCG – parte della Geffen (marchio nato grazie a Warner e poi passato a Universal) – senza dubbio ha dato una spinta in più a Nevermind.

Oggi quasi tutte le tredici canzoni che compongono questo storico album suonano perlopiù familiari a una grandissima fetta di pubblico, a partire dal secondo e dal terzo singolo, Come As You Are e Lithium, passando per l’acustica Polly fino ad arrivare all’afflitta Something in the Way. E si tratta di un traguardo assolutamente epocale considerando che il trio ha avuto tra le sue maggiori ispirazioni il punk, anche se, come ha scritto una collega e amica di Cobain, Kim Gordon, nella sua autobiografia Girl In A Band (uscita in Italia nel 2016 per Minimum Fax), «I Nirvana usavano un effetto chorus un po' smielato che era più new wave che punk».

La cantante, bassista e chitarrista dei Sonic Youth, qualche riga dopo sottolinea bene anche il tratto fondamentale di molte canzoni del gruppo: il contrasto, incarnato benissimo dall’unione tra l’interpretazione vocale e la presenza fisica di Cobain, tra le melodie dolci e intime, a loro modo pop – per quanto spesso sofferte o passionali in una maniera viscerale –, e una vena ribelle e distruttiva che puntualmente esplode, facendo emergere un suono impetuoso e rumoroso. Nevermind rappresenta al meglio queste inclinazioni e oggi è considerato, giustamente, uno dei dischi più importanti della storia del rock.

Il frontman dei Nirvana, come noto, era un antieroe del tutto spontaneo e pieno di tormenti dovuti soprattutto a un’adolescenza difficile, e per questo la storia del gruppo, purtroppo, è finita prestissimo: quando Kurt Cobain è morto, nel 1994, a 27 anni, erano passati poco più di due anni e mezzo dalla pubblicazione di Nevermind, e ancora oggi prenderne atto continua a fare impressione e rammaricare. Lui non voleva essere il portavoce di una generazione ma, di fatto, ne era il rappresentante più esposto e, alla fine, è diventato la figura simbolo di un fermento socioculturale esploso negli anni ’90 a livello mondiale in varie forme che, dalla sua morte in poi, ha iniziato la fase discendente della sua parabola.

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